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Covid 19

Locatelli: “30% di nuovi contagi da Covid sono persone dall’estero. Pochissimi casi tra i migranti”

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, spiega chi sono i contagiati da Covid in questa fase dell’emergenza coronavirus: “Si tratta di una miscellanea diversa ogni giorno, ma, genericamente, una quota che non supera il 30% è costituita da persone che arrivano dall’estero o transitano per l’Italia (marginale, a oggi, è, invece, il ruolo dei migranti)”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da quando sono stati riaperti i confini tra gli Stati si è aperta una nuova fase dell'emergenza nazionale. Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, cambia in parte l'identikit dei contagiati da Covid-19: "Si tratta di una miscellanea diversa ogni giorno, ma, genericamente, una quota che non supera il 30% è costituita da persone che arrivano dall'estero o transitano per l'Italia (marginale, a oggi, è, invece, il ruolo dei migranti)". Il presidente del Css lo spiega in un'intervista a ‘Qn'.

A questo punto Locatelli condivide pienamente "la scelta del ministro Speranza di chiudere ai voli provenienti da Paesi ancora, purtroppo, ad alto rischio, per non vanificare i risultati raggiunti". Non si tratta solo di stranieri, però. "Ci sono poi casi che derivano da focolai locali – spiega l'esperto – pazienti (in larga parte asintomatici o paucisintomatici) identificati perché sottoposti a tampone dopo essere stati sottoposti a test sierologici risultati positivi, quelli che manifestano sintomi acuti anche gravi, come il signore vicentino contagiato in Serbia, e una quota di rilevamenti casuali, come accaduto al bimbo di Nembro, finito in ospedale dopo essersi ferito giocando a calcio e risultato positivo al virus".

A chi gli chiede se la leggera risalita dei positivi a Sars-CoV-2 in Italia deve allarmarci, Locatelli risponde così: "No, ma mi preme chiarire un concetto: se da un lato siamo assolutamente soddisfatti dalla flessione verso il basso della curva epidemica, anche grazie ai sacrifici degli italiani che durante il lockdown hanno dimostrato un altissimo senso di responsabilità, deve essere altrettanto chiaro che il virus circola ancora".

"Sono crollati i ricoveri e gli accessi alle terapie intensive (oggi molti soggetti trovati positivi hanno, grazie anche a una precoce identificazione, sintomi meno gravi e una carica virale ridotta) – ammette il numero uno del Css – ma le evidenze molecolari disponibili ci dicono che il coronavirus è esattamente lo stesso: non si è attenuato. Usciremo dalla situazione pandemica in maniera definitiva soltanto quando sarà messo a punto il vaccino".

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