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Lo chef Vissani mostra la bolletta choc: “Se vogliono farci chiudere il ristorante, lo dicano”

Lo chef Gianfranco Vissani e il figlio Luca contro il caro bollette che ha colpito anche il loro ristorante: “A queste condizioni è impossibile continuare a fare impresa in Italia”
A cura di Chiara Ammendola
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Gianfranco e Luca Vissani (da videointervista Ansa)
Gianfranco e Luca Vissani (da videointervista Ansa)

“A luglio di un anno fa la bolletta dell'energia elettrica era di 5.900 euro, quest'anno siamo arrivati a pagare 16.500 euro, è una situazione ingestibile, quindi qualcuno dovrebbe dirci ‘Chiudete che fate prima'”, così lo chef Gianfranco Vissani insieme al figlio Luca si scaglia contro il caro bollette che sta mettendo in ginocchio i consumatori italiani. Direttamente dal suo ristorante in Umbria, ai microfoni di Ansa, Vissani parla delle difficoltà che da imprenditore sta affrontando a causa dell'aumento del costo dell'energia.

La bolletta elettrica è quasi triplicata in un anno, spiega il gastronomo e personaggio televisivo che a pochi chilometri da Orvieto gestisce il ristorante «Casa Vissani». “Spiegateci come dobbiamo andare avanti – continuano i due – ho visto che qualcuno mette negli scontrini il costo di luce e gas. Se dovessi fare la stessa cosa dovrei spalmare sul conto dei clienti mille euro al giorno, dato che il nostro ristorante resta aperto 16 giorni al mese”. Padre e figlio però non vogliono aumentare i prezzi e concludono dicendo che "a queste condizioni è impossibile continuare a fare impresa in Italia".

“Non so come ne usciremo – conclude Vissani senior – non vorrei parlare di politica e tantomeno di elezioni, ma di certo serve che oggi tutti i partiti trovino un'intesa per salvare questa nostra piccola Italia. Tutti insieme dobbiamo tirarci fuori dal baratro in cui siamo finiti. Devono abbattere i costi altrimenti chiudiamo tutti: lo Stato vuole questo?”.

Secondo lo chef, inoltre, non è stata una stagione estiva prolifica per tutti: "Un certo pubblico si è concentrato solo in alcune zone del Paese, come la costiera Amalfitana o Forte dei Marmi, in altri luoghi di villeggiatura, come ad esempio i nostri territori, ho visto con i miei occhi tanti stranieri fare spesa nei supermercati e mangiare nelle case prese in affitto".

"Ma al di là di questo occorre un'azione politica seria, tesa ad aiutare le imprese e le persone davvero bisognose e quindi basta con questo reddito di cittadinanza. Chi andrà a governare – conclude – pensi ad aumentare gli stipendi e ridurre la pressione fiscale".

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