170 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’Ingv spiega perché la scossa di terremoto a Rovigo è stata avvertita fino a Bologna e Trieste

Salvatore Stramondo, direttore della Sezione di Centro Nazionale Terremoti dell’INGV, a Fanpage.it sul terremoto registrato oggi in provincia di Rovigo: “Avvertito in un’area molto vasta. Ci troviamo in Pianura Padana, caratterizzata da uno strato di sedimenti che possono aver prodotto un fenomeno di propagazione delle onde sismiche in una zona molto ampia”.
Intervista a Salvatore Stramondo
direttore della Sezione di Centro Nazionale Terremoti INGV.
A cura di Ida Artiaco
170 CONDIVISIONI
Immagine

"L'area in cui è stato registrato oggi il terremoto è molto vasta. Parliamo comunque di una magnitudo, quella di 4.2, medio-bassa, anche se la scossa è stata avvertita a distanza considerevole. Ma questo perché ci troviamo in Pianura Padana".

A parlare è Salvatore Stramondo, direttore della Sezione di Centro Nazionale Terremoti dell'INGV, che a Fanpage.it ha spiegato perché il terremoto registrato oggi alle 15:45 in provincia di Rovigo, in Veneto, di magnitudo 4.2, è stato avvertito anche e soprattutto in Emilia Romagna, tra Bologna, Ferrara e Modena, e fino a Trieste, oltre che nel resto del Veneto.

"Si tratta di un'area molto vasta – ha detto Stramondo -. I motivi dovranno essere ulteriormente verificati, ma credo che ciò risieda nel fatto che ci troviamo in Pianura Padana, caratterizzata da uno strato di sedimenti che possono aver prodotto un fenomeno di propagazione delle onde sismiche in una zona molto ampia. Parliamo però di risentimenti e non di effetti importanti sugli edifici o altro, si tratta di scuotimenti, del semplice lampadario che oscilla o altre situazioni simili, a Bologna o  altre distanze superiori ai 50 chilometri dall'epicentro. E comunque questo è stato un terremoto di intensità medio-bassa, non parliamo di eventi estremamente energetici".

Immagine

Per altro, la zona in cui si è verificato il terremoto oggi è molto vicina all'area in cui nel 2012 si verificò una sequenza sismica dalle conseguenze molto più catastrofiche. "Siamo in una zona a circa 20 chilometri circa a Nord della sequenza del 2012 che è iniziata il 20 maggio con una serie di scosse di magnitudo sopra 5, che sono continuate il 29 maggio con danni e anche con delle vittime. Quell'anno, durante quella sequenza, registrammo un migliaio di scosse sismiche. Credo che si tratti in questo caso di una struttura non legata a quella del 2012, ma siamo in Pianura Padana e abbiamo come in tutto l'Appennino una serie di faglie attive, alcune principali e altre secondarie, che certamente possono produrre eventi come quello delle 15.45″.

170 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views