Legionella, morti due turisti in Trentino: la procura apre un fascicolo

Due anziani turisti, un uomo di ottantaquattro anni e una donna di ottantadue, sono morti a pochi giorni di distanza all'ospedale Santa Chiara di Trento a causa di un'infezione dovuta al batterio della legionella. Da quanto emerso, i due turisti alloggiavano in due strutture ricettive dell'altopiano della Paganella. Due morti avvenute dunque nella stessa zona ma in strutture diverse alle quali si aggiungono altre 8 – 9 persone che hanno contratto questa estate la legionella nella zona tra Andalo e Molveno con un esito positivo di guarigione. L'Azienda sanitaria provinciale ha avviato accertamenti circa il contagio prelevando campioni d'acqua nella zona e per il momento i sanitari escludono situazioni di allarme. “Non c'è alcun allarme per la popolazione mentre per i casi specifici sono stati avviati i controlli e le verifiche del caso”, hanno spiegato dal Servizio igiene pubblica dell'Azienda sanitaria. Intanto la Procura di Trento ha aperto un fascicolo conoscitivo affidando gli accertamenti ai carabinieri del Nas. Sono quasi 50 i casi registrati in Trentino dall'inizio dell'anno.
Cos'è la legionella e quali sono i sintomi
La legionellosi è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Il batterio è presente in acque naturali come quelle sorgive e termali e sopravvive a temperature comprese tra i 20 e i 45 gradi. I sintomi della legionellosi sono praticamente gli stessi della polmonite: tosse secca o grassa, febbre e brividi, in alcuni casi appaiono diarrea, spossatezza e dolori muscolari. L’infezione si cura con un trattamento antibiotico, efficace nella maggior parte dei casi. “Non si deve fare allarmismo – spiegano dall'Azienda sanitaria – non è una malattia che porta contagio da persona a persona. Una persona che sta bene è quasi impossibile che si ammali di legionella. Se invece una persona ha già dei problemi e delle difese immunitarie basse allora di possono concretizzare dei pericoli”.