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Lampedusa, oltre 700 migranti sbarcano nella notte: “Dietro c’è la criminalità organizzata”

Sull’isola di Lampedusa sono sbarcati 686 migranti arrivati dalla Libia su un vecchio peschereccio di ferro. Nella notte altre 4 imbarcazioni sono approdate sulle coste con a bordo in totale 67 persone. “Con il mare calmo sono ripresi gli sbarchi” dice il sindaco Salvatore Martello. E per il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio esiste un’organizzazione criminale transnazionale.
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Durante la notte 753 persone sono sbarcate sulle coste di Lampedusa. Su un vecchio peschereccio di ferro lungo 15 metri circa c'erano 686 migranti. Altre quattro piccole imbarcazioni ne trasportavano 67. Le operazioni di sbarco si sono concluse poco prima dell'una. Uomini, donne e bambini di origini egiziane, marocchine, siriane, bengalesi, sudanesi, nigeriane, etiopi e senegalesi. Il peschereccio – intercettato dalle motovedette ad otto miglia dalla costa – è partito da Zuwara, in Libia. Dopo tutti gli accertamenti sanitari, cinque persone sono state portate al Poliambulatorio dell’isola. Gli atri migranti, invece, sono stati trasferiti all'hotspot di contrada Imbriacola. I posti disponibili sono 250 e attualmente sono presenti 1.091 persone.

"Dopo alcuni giorni di maltempo, con il mare calmo sono ripresi gli sbarchi –  dice il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello e aggiunge – Sono in corso tutte le operazioni previste in questi casi, dalla prima assistenza ai controlli sanitari, alle procedure di identificazione". Il ministero dell'Interno ha riferito alla Prefettura di Agrigento di aver inviato sull'isola la nave quarantena Aurelia dove saranno imbarcati i migranti.

La criminalità organizzata dietro agli sbarchi

"Il maxi approdo di 686 immigrati di questa notte a Lampedusa, provenienti dalla Libia a bordo di un grosso peschereccio, induce a pensare ancora una volta all'esistenza di un'organizzazione criminale transnazionale – ha dichiara il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, come riporta l'edizione online di Repubblica". Il procuratore, inoltre, sottolinea l'urgenza di indagini internazionali: "Far comprendere agli Stati del Mediterraneo e agli Stati europei che operano nel Mediterraneo l'estrema gravità del fenomeno e indurli a una fattiva cooperazione giudiziaria internazionale è di fondamentale importanza per contenere l'immigrazione irregolare e arginare le inaudite violenze e le tragiche violazioni dei più elementari diritti umani, cui sono vittime gli stessi immigrati e fra essi quelli più deboli come donne e bambini".

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