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La storia di Cinzia Fusi, uccisa a martellate dal compagno: dal femminicidio all’ergastolo per omicidio

Il 24 agosto 2019 Cinzia Fusi, 34 anni, viene uccisa a martellate dal compagno Saverio Cervellati al culmine dell’ennesima lite per gelosia. L’uomo viene condannato in via definitiva all’ergastolo.
A cura di Chiara Ammendola
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Saverio Cervellati (a sinistra) e Cinzia Fusi (a destra)
Saverio Cervellati (a sinistra) e Cinzia Fusi (a destra)

Il 24 agosto 2019 il corpo di Cinzia Fusi, 34 anni, viene ritrovato all'interno di un garage a Copparo, comune della provincia di Ferrara. Ha il cranio fracassato: soccorsa in condizioni disperate, morirà poco dopo in ospedale. Accanto a lei c'è il compagno, nonché suo datore di lavoro, il 52enne Saverio Cervellati: è stato lui a ucciderla colpendola ripetutamente con un matterello al culmine di una lite. Processato per omicidio volontario, lo scorso aprile è stato condannato in via definitiva all'ergastolo

Chi era Cinzia Fusi, la donna uccisa dal compagno il 24 agosto 2019

Cinzia Fusi vive a Cologna, in Emilia, ha 28 anni quando incontra quello che diventerà il suo compagno: Saverio Cervellati. La differenza di età tra i due è di quasi 20 anni. L'uomo ha infatti 46 anni, ma soprattutto è sposato. I due, stando a quanto raccontato dallo stesso Cervellati si innamorano e per questo Fusi gli chiede a più riprese di lasciare la moglie così da poter vivere liberamente la loro storia d'amore, cosa che accade dopo un po'.

I funerali di Cinzia Fusi
I funerali di Cinzia Fusi

Chi è Saverio Cervellati, compagno e datore di lavoro di Cinzia Fusi

Saverio Cervellati gestisce una piccola bottega a Copparo quando incontra Cinzia Fusi. La donna lavora nel suo negozietto, “Spendi Bene”, in via Primicello, a Copparo. È sposato da molti anni e ha due figli. Il rapporto con la moglie è sempre stato sereno, ma l'amore per quella ragazza giovane che lavora con lui e per cui perde la testa lo spinge e mettere fine al suo matrimonio.

La storia d'amore tra Cinzia Fusi e Saverio Cervellati tra litigi e gelosie

Inizia così la storia d'amore tra Cinzia e Saverio che prosegue, tra alti e bassi, per circa sei anni. I due infatti dopo un idilliaco periodo iniziale, precipitano in un rapporto fatto di gelosia e possessività, sopratutto da parte dell'uomo che agli inquirenti racconterà poi di essere ossessionato dal fatto che la sua compagna potesse tradirlo. “Messaggiava con altri uomini, usciva”, le parole del 52enne. In diverse occasioni, come raccontato anche dalla stessa vittima, l'uomo l'avrebbe picchiata. Da qui la decisione di Cinzia si troncare la relazione, pur non riuscendo in maniera definitiva a mettere fine a quel rapporto.

Cinzia Fusi
Cinzia Fusi

Saverio Cervellati uccide Cinzia Fusi a martellate: qual è il movente

La sera precedente all'omicidio, Saverio dorme dalla ex moglie: il rapporto con Cinzia è finito, ma una volta sveglio lui le propone di andare insieme al mare. Lei accetta e così lo raggiunge nel negozio di Copparo. Una volta raggiunto il garage con la sua auto però tra i due scoppia la lite, ancora una volta per motivi di gelosia. Pochi attimi e il 52enne afferra un matterello trovato poco distante e la colpisce con violenza, soprattutto alla testa, fino a ucciderla.

La Corte di assise condanna Saverio Cervellati all'ergastolo per omicidio

È lui ad allertare le forze dell'ordine: “Venite, ho ucciso mia moglie”, le parole che rivolge ai carabinieri. Cinzia viene trasportata in ospedale ma muore poco dopo il ricovero a causa delle gravi ferite riportate. Accanto al corpo vengono trovati dei sacchi gialli che l'uomo aveva preso probabilmente con l'intenzione di liberarsi del cadavere, prima di decidere di costituirsi. Nel processo per omicidio volontario, Saverio Cervellati viene riconosciuto colpevole in tutti e tre i gradi di giudizio: la condanna definitiva arriva il 28 aprile 2022. Ergastolo.

Si tratta di una delle prime sentenze definitive, probabilmente la prima in Emilia-Romagna, di condanne all'ergastolo dopo la modifica normativa del Codice rosso, introdotta proprio nel 2019, con l'aggravante legata alla relazione affettiva tra omicida e vittima e che è stata sufficiente per infliggere il massimo della pena.

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