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Ragazza uccisa ad Aosta, pm: “Nessun raptus, è femminicidio per possesso e annullamento della vittima”

“Si tratta di un classico femminicidio che è stato determinato da un movente di possesso e di annullamento della volontà della vittima” ha spiegato oggi il pm di Aosta facendo il punto sulle indagini per l’omicidio della giovane francese Auriane Nathalie Laisne di cui è accusato il 21enne Teima Sohaib.
A cura di Antonio Palma
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“Nessun raptus, si tratta di un classico caso di femminicidio”, così il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti ha descritto l’omicidio della giovane francese, identificata come la 22enne Auriane Nathalie Laisne, trovata morta nell’ex cappella di Equilivaz, sopra La Salle, in Valle d’Aosta, la scorsa settimana. Smentendo le prime voci che parlavano di un possibile raptus dovuto a una lite per futili motivi, il pm di Aosta ha parlato di un delitto maturato invece nell’ambito di un rapporto caratterizzato dalla volontà di possesso del presunto assassino, il 21enne Teima Sohaib, arrestato mercoledì sera dalla Gendarmeria francese a Lione.

“Si tratta di un classico femminicidio che è stato determinato da un movente di possesso e di annullamento della volontà della vittima" ha spiegato oggi il pm Ceccanti nel punto stampa sulle indagini per il delitto organizzato nella caserma dei carabinieri di Aosta. Secondo il magistrato aostano, il delitto, che sarebbe stato premeditato, sarebbe avvenuto tra il 26 e il 27 marzo scorso. Il soggetto fermato a Lione è "gravemente indiziato del delitto di omicidio premeditato e aggravato commesso tra il 26 e il 27 marzo", ha aggiunto infatti il magistrato.

Femminicidio Aosta: "Gravi indizi di premeditazione"

Il caso è stato risolto "grazie all'incrocio di dati: individuando chi era transitato all'interno del territorio nazionale e nelle vicinanze di La Salle è stato possibile dare un'identità certa, anche grazie ad un confronto con le fotografie, alla persona offesa e successivamente si è cercato di comprendere chi fosse la persona che l'accompagnava" ha spiegato invece il pm Manlio D'Ambrosi, titolare del fascicolo sull'omicidio della giovane francese. "Le testimonianze raccolte – ha proseguito – ci hanno indicato come indiziato dal reato il soggetto che ieri è stato fermato a Lione. Il tempo trascorso dal ritrovamento del corpo al momento in cui vi è stata l'individuazione del soggetto è stato breve, bisogna dare merito ai carabinieri che sono riusciti a far combaciare i dati per dare un'identità e successivamente a localizzarlo". Sull'indiziato ci sono "gravi indizi di premeditazione" secondo la procura di Aosta.

Teima Sohaib
Teima Sohaib

Il 21enne oggi davanti ai giudici in Francia

Secondo gli inquirenti, il movente è emerso chiaramente dopo quanto accertato dalle autorità francesi. Il 21enne infatti era già ricercato oltralpe dalla fine di marzo per "violazione del controllo giudiziario" in quanto aveva ignorato un precedente divieto di avvicinamento alla 22enne emesso per violenza nei suoi confronti. Sohaib Teima, ragazzo nato in Italia da genitori egiziani ma poi trapiantato in Isère, Francia sud-orientale, era indagato per maltrattamenti sulla giovane residente a Saint-Priest, nell'area metropolitana di Lione, e avrebbe dovuto essere processato il 3 maggio prossimo. Oggi pomeriggio comparirà davanti alla procura di Grenoble a seguito di un mandato d'arresto emesso da un giudice per violazione del controllo giudiziario.

Secondo le autorità francesi, era stato sottoposto alla misura cautelare a gennaio in seguito “al suo deferimento per violenza domestica e minacce affinché la sua vittima ritrattasse la denuncia”. Nei giorni scorsi la procura di Grenoble era stata avvertita dalla polizia italiana che la coppia aveva attraversato insieme la frontiera franco-italiana, e quindi era stata aperta un'indagine per violazione del controllo giudiziario. In seguito al ritrovamento del corpo della giovane francese, la procura di Grenoble, come quella italiana, infine ha aperto un'indagine per omicidio. I due infatti erano stati fermati e identificati pochi giorni prima del delitto, mentre entravano in Italia dal traforo del Monte Bianco.

La coppia si spostava a piedi in Italia: nessun furgone

I due, che si spostavano utilizzando prevalentemente mezzi pubblici, senza nessun furgone, avevano raggiunto la zona dei boschi sopra La Salle dove infine la 22enne è stata uccisa a coltellate. In tanti in zona li avevano visti insieme e avevano anche parlato con lui che chiedeva indicazioni proprio per raggiungere la chiesetta abbandonata e diroccata di frazione Equilivaz. La ragazza era stata poi trovata senza vita nella cappella da alcuni escursionisti, ma del 21enne nessuna traccia in zona.

Secondo l’autopsia, sul corpo della 22enne, la ragazza è stata uccisa con alcuni fendenti al collo e all'addome scagliati con un coltello. La giovane donna è morta dissanguata a seguito di quelle ferite. Secondo gli inquirenti, la 22enne è stata uccisa "verosimilmente" all'interno dell'ex chiesetta. L'assassino ha poi "ricomposto il corpo della vittima, mettendola in una posizione fetale dormiente, con una pietra dietro la schiena per non farla rotolare sul lato". Sul posto non è stato trovato né telefono né arma del delitto.

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