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La storia della morte di Dirk Hamer, ucciso da un proiettile e la confessione del principe Vittorio Emanuele

La storia di Dirk Hamer, 19enne tedesco ucciso mentre si trovava in gita in barca coi suoi amici in Corsica nell’agosto del 1978, e del lungo processo a Vittorio Emanuele di Savoia: secondo la sorella della vittima sarebbe stato lui ad esplodere il colpo mortale. Accuse sempre negate dall’erede al trono d’Italia, all’epoca in esilio.
A cura di Biagio Chiariello
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Dirk Hamer è morto il 7 dicembre 1978 in seguito alla sparatoria avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 agosto dello stesso anno sull'isola di Cavallo, in Corsica. A sparare da un'imbarcazione vicina a quella del 19enne tedesco sarebbe stato il principe Vittorio Emanuele di Savoia, che ha sempre negato le accuse finendo per essere assolto, salvo poi vantarsi di averla fatta franca, ammettendo di aver esploso lui il colpo mortale.

In questi giorni è uscito il libro "Il Principe – La vera storia di Vittorio Emanuele", scritto da Birgit Hamer, sorella di Dirk Hamer. La prefazione è di Beatrice Borromeo Casiraghi, che ha curato la regia di una miniserie su Netflix, dedicata appunto alla vicenda umana e giudiziaria legata al fatto di cronaca avvenuto 45 anni fa.

Chi era Dirk Hamer, il ragazzo ucciso da un proiettile in Corsica

Dirk Hamer, diciannovenne, era uno dei quattro figli del controverso medico e teologo tedesco Geerd Hamer.

La famiglia Hamer – una coppia di medici, che aveva quattro figli tra cui Birgit (miss Germania 1976) si era trasferita in Italia, a Roma, in Italia perché il dottore voleva allargare il suo giro di affari, legato ad alcuni strumenti medici. Dirk, ragazzo pieno di vita, atletico, si allenava nelle stesse strutture di Pietro Mennea.

Cosa è successo veramente la notte tra il 17 e il 18 agosto

Il 17 agosto 1978 Vittorio Emanuele si trovava al largo dell’Isola di Cavallo, in Corsica, con il suo yacht. C’erano due altre imbarcazioni: il Mapagia, in cui soggiornavano alcuni turisti tedeschi (tra cui Dirk) e il Coke di Nicky Pende, ex marito di Stefania Sandrelli.

A un certo punto gli ospiti di quest'ultimo avrebbero "preso in prestito" il gommone Zodiac di Emanuele Filiberto, figlio del “Principe”, per raggiungere il porticciolo. L'erede al trono d'Italia (all'epoca in esilio) non la prende bene e va a chiedere spiegazione ai proprietari del Coke: si arma della sua carabina e sale a bordo della barca di Pende. Dopo pochi minuti nasce un alterco e il Savoia spara un colpo "per – come ha dichiarato lui stesso – intimorire gli avversari".

A questo punto Pende si getta su Vittorio Emanuele e durante una breve colluttazione parte un secondo colpo che raggiunge a una gamba un giovane che si trova sull'imbarcazione vicina: è Dirk Hamer. Il proiettile gli recide l’arteria femorale, terminando il suo viaggio nel coccige.

Dirk Hamer in ospedale
Dirk Hamer in ospedale

La morte di Dirk Hamer dopo mesi di calvario

Il 19enne viene trasportato all'ospedale di Ajaccio e poi a Marsiglia. Il giovane, che versa in condizioni sempre più gravi, è trasferito infine in una clinica di Heidelberg in Germania dove muore l'8 dicembre 1978.

Il padre del giovane, Geerd (medico radiato dal relativo albo professionale, scomparso nel 2017) e la madre, Sigrid, morta d'infarto il 16 aprile 1985, insieme con le loro due figlie cominciano, dopo il decesso di Dirk, una lunga battaglia legale per ottenere giustizia.

La famiglia di Dirk Hamer (Brigit a sinistra)
La famiglia di Dirk Hamer (Brigit a sinistra)

Le accuse e il processo a Vittorio Emanuele di Savoia

Vittorio Emanuele di Savoia viene arrestato con l'accusa di omicidio di Dirk Hamer. Il caso viene posto nelle mani della giustizia francese, poiché il fatto avvenne in Corsica.

L'erede al trono d'Italia parla subito di "complotto" e di "anomalie" nell'istruttoria, portando a sua discolpa elementi come quello della diversità del proiettile trovato nel corpo del ragazzo da quelli sparati dalla sua carabina.

La sua difesa sostiene inoltre che il corpo mortale provenisse da qualcun altro che avrebbe sparato durante la colluttazione tra lui e Nicky Pende. La barca, poi, fu subito smantellata senza che la si potesse perquisire.

Vittorio Emanuele viene prosciolto dalle accuse di omicidio nel novembre del 1991 dalla Corte d'Assise di Parigi e condannato solo a 6 mesi di carcere per il porto abusivo della sua arma da fuoco, usata al di fuori della propria abitazione.

Un momento del processo a carico di Vittorio Emanuele di Savoia accusato di omicidio volontario del giovane tedesco Dirk Hamer, Parigi, 1991
Un momento del processo a carico di Vittorio Emanuele di Savoia accusato di omicidio volontario del giovane tedesco Dirk Hamer, Parigi, 1991

La confessione del principe Vittorio Emanuele

Vittorio Emanuele racconterà successivamente a Repubblica: “Quell'incidente mi ha rovinato la vita e distrutto al reputazione. La gente mi giudicò senza attendere la sentenza”. La vicenda, infatti, non finì con la sentenza francese e non solo perché le riviste di gossip rievocarono la storia per decenni.

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Era il 21 giugno 2006, Vittorio Emanuele era in custodia nel carcere di Potenza per un’altra vicenda giudiziaria – il pm John Woodcock stava indagando sullo scandalo Vallettopoli – e parlando con i suoi amici dentro il carcere e non sapendo di essere intercettato disse di aver "fregato il tribunale francese" ammette di aver colpito lui stesso Dirk con il suo fucile.

Anche se avevo torto devo dire che li ho fregati. È davvero eccezionale: venti testimoni e si sono affacciate tante di quelle personalità importanti. Ero sicuro di vincere. Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga".

Come si è conclusa la storia della morte di Dirk Hamer

Con questa intercettazione – considerate inconsistente e manipolata con alcune omissioni, e comunque negata da Vittorio Emanuele –  fu motivato dal gip Rocco Pavese il rigetto della revoca per il divieto di espatrio.

Birgit Hamer ha intrapreso una lunga battaglia legale per ottenere il video completo. Ha dichiarato: “Quella che per noi è una confessione, per lui è un vanto: ride del fatto che ha ucciso un ragazzo“.

Nel 2011, dopo aver scritto il libro ‘Delitto senza castigo' in cui svelava diversi retroscena della vicenda, si è vista accusare di diffamazione da parte dell'erede dei Savoia. Le accuse sono state respinte e, nel 2017, la Cassazione ha condannato Vittorio Emanuele a 2 anni di carcere per calunnia nei confronti della sorella di Dirk.

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