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La proposta a Firenze: scuole aperte e niente lezioni, ma servizi ludico-educativi per più piccoli

Il Comune di Firenze sta preparando un progetto che consentirebbe ai più piccoli di tornare a scuola da metà maggio: non per le lezioni, ma per attività educative e ludiche da svolgere in spazi più ampi e senza affollamento in aula. Le stesse modalità potrebbero essere replicate da luglio nei campi estivi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le scuole italiane non riapriranno prima di settembre, come spiegato anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ma intanto gli edifici scolastici potrebbero essere utilizzati non per la didattica, ma per i servizi educativi a favore dei minori. Un modo anche per aiutare tutti quei genitori che ritorneranno presto al lavoro e non sapranno come fare con i figli più piccoli, che da soli a casa non possono rimanere. L’idea viene progettata a Firenze e a raccontarla è ilfattoquotidiano.it. Gli studenti potrebbero tornare in classe già a metà maggio per usufruire di servizi educativi e ludici.

Il progetto del Comune di Firenze

Il Comune di Firenze sta studiando il progetto per riaprire gli edifici scolastici a maggio e poi anche i centri estivi nei mesi successivi. Ovviamente con regole diverse, senza classi piene e con pochi studenti presenti insieme. Un progetto da sperimentare nel capoluogo toscano e poi, eventualmente, da estendere al resto d'Italia. La vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi, che è anche presidente della commissione Istruzione dell’Anci, spiega che il problema per i genitori si presenterà soprattutto dal primo giugno, “quando tutto il Paese si rimetterà in moto. Sarei felice se Firenze diventasse un caso pilota”.

A maggio in classe, a luglio nei campi estivi

Il progetto verrà proposto alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. A tornare in classe potrebbero essere fino a 30mila studenti fiorentini. Con aule non piene, utilizzando anche i giardini e senza fare lezioni. Il servizio offerto sarà soprattutto ludico, secondo il progetto allo studio. A maggio e giugno in classe, a luglio e agosto nei centri estivi. Anche perché il problema principale riguarda i più piccoli, i bimbi da 0 a 6 anni che “non possono essere lasciati soli”. Va, però, studiata anche la riapertura delle strutture sulla base della loro localizzazione. Per le scuole elementari e medie, infatti, tendenzialmente i percorsi che devono compiere i più piccoli sono brevi. Ma per i più grandi, per chi va nelle scuole superiori, questi tragitti sono più lunghi e tutto si complicherebbero, pensando alla necessità di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico. Bisognerà, quindi, trovare un compromesso che potrebbe essere quello di aprire solo le scuole elementari e medie.

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