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La pizza con l’ananas non piace agli italiani: Domino’s chiude tutti i punti i vendita nel nostro Paese

Il fallimento per l’azienda italiana che gestiva il franchising del marchio Usa si è concretizzato dopo la pandemia e la forte concorrenza nel campo del delivery, sul quale Domino’s puntava forte. Chiuse tutte le 29 filiali.
A cura di Biagio Chiariello
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La pizza con l'ananas non ha fatto breccia nel cuore degli italiani. È andata male a ‘Domino's Pizza', gigante Usa delle pizzerie con consegna a domicilio, che ha alzato ufficialmente bandiera bianca in Italia chiudendo tutti i 29 punti vendita: un fallimento che arriva a distanza di appena sette anni dallo sbarco nel nostro Paese. A riportarlo è il Financial Times.

Il Tribunale di Milano ha già avviato le procedure di fallimento per la catena in franchising della multinazionale EPizza Spa, cui faceva capo Domino's Pizza Inc.

Domino's Pizza in Italia

L'azienda fondata in Michigan nel 1960 – oltre 4 miliardi di dollari di fatturato e 18mila punti vendita nel mondo – era entrata in Italia nel 2015 con il primo locale aperto a Milano, in zona Bisceglie.

Famosa all'estero anche per i condimenti "non esattamente tradizionali" (dalla Pepperoni Passion alla Hawaiana, la tanto "criticata" pizza con ananas), in pochi anni la catena era arrivata ad aprire 29 pizzerie in diverse città italiane, tra cui Bergamo, Roma e Torino, con l'obiettivo di conquistare "i clienti esigenti nella patria della pizza".

Per la consegna a domicilio, aveva stretto accordi con soggetti terzi come Deliveroo Plc, Just Eat Takeaway.

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I motivi della crisi

Ma le aspettative non sono state rispettate. Secondo gli ultimi rapporti annuali raccolti da Bloomberg la società satellite italiana aveva 10,6 milioni di euro di debiti alla fine del 2020.

A complicare i piani di espansione del gruppo, che puntava ad aprire addirittura 900 punti vendita entro il 2030, sarebbe stata la pandemia, con la crescita enorme della concorrenza nel settore del food delivery per Domino's, tra le prime ad offrire questo servizio.

"Attribuiamo il problema alla forte concorrenza nel mercato del food delivery, con catene organizzate e ristoranti “mom & pop” che consegnano cibo, ai servizi e ai ristoranti che riaprono dopo la pandemia", dicono da ePizza in una relazione agli investitori che accompagna i risultati del quarto trimestre 2021.

Secondo FT, la notizia della chiusura di Domino in Italia è un'altra indicazione degli alti e bassi dei marchi di ristoranti USA che sperano di avere successo nel Belpaese.

Un altro esempio è Starbucks, accolta inizialmente con scetticismo, che ora però sarebbe in procinto di aprire due nuove filiali a Firenze e Roma dopo il successo a Milano.

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