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“La musica è di tutti”: Mary, Luca e il “metodo four” per non escludere nessuno

Musica inclusiva grazie al “metodo four” di un’associazione che accoglie ai suoi corsi abili e diversamente abili uniti da una grande passione. “È un metodo innovativo, ci ispiramo alla pedagogia per il terzo millennio” spiega l’ideatrice. Luca e Mary i protagonisti di alcuni progetti portati avanti. Con loro anche Fabio Vetro, il maestro di flauto più famoso del web.
A cura di Beppe Facchini
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La musica è per tutti, la musica è inclusiva”. E se lo dice Fabio Vetro, insegnante e voto famosissimo fra gli appassionati del web, è impossibile non esserne convinti. Modenese, Fabio Vetro ha sposato il progetto della casa della musica realizzata proprio nella sua città da Laura Polato, ideatrice del “metodo four”. Un modo innovativo di insegnare musica, ispirato a quella che viene definita “pedagogia per il terzo millennio” elaborata dal pensatore Patrizio Paoletti. Si tratta di un metodo pedagogico sviluppato applicato in molti progetti assistenziali, educativi e formativi, nazionali e internazionali. “È un concetto nuovo che abbiamo deciso di applicare anche alla musica” spiega l’ideatrice di un metodo che ha già portato ad ottimi risultati anche in alcuni ragazzi diversamente abili che si sono avvicinati ai suoi corsi.

“Bisogna ritrovare il valore pedagogico della musica” dice ancora Laura Polato. Nicola Elias Rigato, docente e musicista, invece aggiunge: “Il metodo four si occupa di sviluppare un’armonia fra le parti dell’uomo, ossia corpo, emozioni, pensiero. La mia capacità fisica è sicuramente al centro ma la mia gestione emotiva è molto importante, così come la capacità di visione, anche di me stesso, è fondamentale e va sviluppata”. Trovare armonia fra le varie componenti, insomma, è la formula vincente. “Facciamo un percorso musicale nuovo perché prende in considerazione tutti gli aspetti dell’uomo e della musica –riprende Laura-: il suono, il ritmo, la melodia e l’armonia. Si fa un percorso completo per arrivare a quello che noi chiamiamo “uomo sinfonico”, che non è il solo cantante o il batterista che solo suona. L’idea –continua- è poter acquisire competenze proprie dell’attitudine musicale”. Un’attitudine a cui si giunge passo dopo passo. C’è un percorso da fare, insomma, “e questo va bene chiunque tu sia, abile o diversamente abile” sottolinea Laura Polato. E non lo fa a caso.

Fra chi sta seguendo la propria passione con lei, infatti, ci sono anche dei ragazzi con disabilità. Come Mary: ha la sindrome di Down e un sogno. “Voglio diventare una cantante e girare il mondo –racconta. L’ho sempre desiderato, la musica è la mia passione. La musica è per tutti” garantisce anche Mary. È grazie a lei che è partito il progetto “Four Ability”, lanciato con un video che su Youtube ha fatto conoscere a tanti la sua voce e la sua passione. Un video visto, l’anno scorso, anche dal padre di Luca, un 26enne con un ritardo mentale e un grandissimo talento col flauto dolce. Da quel momento, Luca inizia a frequentare l’associazione di Modena. “Viene agli incontri con il sorriso stampato, ridendo –assicura Laura Polato-. Nel centro diurno da lui frequentato dicono che è cambiato, è più socievole, è più collaborativo”.

Ma non è ancora finita. Fabio Vetro, insegnante proprio di flauto e youtuber con oltre mezzo milioni di iscritti al suo canale, entra in contatto col gruppo seguito da Laura e così si arriva ad una nuova importante iniziativa: Four Luca ensemble. Chiunque può entrare a farne parte. Al centro ci sarà proprio il flauto dolce di Luca. Fabio Vetro terrà le fila. “Spero che tante persone abbiano voglia di suonare con noi, suonare con gli altri fa bene” assicura il maestro. “Suonare con altre persone è una gioia, un’emozione”.

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