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Katia Mores scomparsa in India da sei anni: indagini avviate solo un mese fa

Il 26 febbraio 2013 Katia prende un volo diretto a Bangalore, nel sud dell’India, dove vuole aprire una piccola attività con i suoi risparmi. È diretta a Rishikesh con un giovane amico quando le sue tracce si perdono per sempre. Nonostante i concreti indizi di omicidio e le denunce sporte dalla famiglia in Italia, la polizia locale ha dato il via alle indagini solo un mese fa.
A cura di Angela Marino
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Ex commessa di origini venete, il 26 febbraio 2013 Katia prende un volo diretto a Bangalore, nel sud dell'India, dove vuole aprire una piccola attività con i suoi risparmi. È diretta a Rishikesh con un giovane amico venditore tibetano, Timba Wangtun, quando fa perdere le sue tracce per sempre. Lui sostiene di non sapere che cosa le sia successo e le autorità locali non avviano alcuna indagine. Ci vorranno sei lunghi anni prima che venga aperta un'inchiesta sulla scomparsa di Katia Mores, cittadina italiana sparita in India di cui nessuno dei due Paesi ha mai cercato concretamente notizie.

Ripartiamo dal viaggio che cambierà la vita di Katia, nel 2013. Ormai senza lavoro, con un piccolo gruzzolo di cinquemila euro da parte, Katia sogna di avviare un'attività in India, terra della quale ha sempre subito il fascino culturale e spirituale. La permanenza prevista nel Paese, tuttavia era solo di due mesi. Sale a bordo del volo della compagnia Emirates Airlines all'aeroporto Marco Polo Tessera di Venezia diretto a Bangalore, con scalo a Dubai. Meta principale del viaggio è il pellegrinaggio a Putthaparti dove vuole raggiungere il tempio dedicato alla memoria di Sai Baba, santo indiano noto presunti fenomeni paranormali.

Atterrata il 27 febbraio, avrebbe dovuto contattare l'amica Daniela Bortoluzzi per comunicarle il suo indirizzo indiano. Dopo aver raggiunto l'ashram di Putthaparti si sarebbe messa in viaggio per Rishikesh con Timba Wangtun, Ci vorranno due anni perché, nel 2015 l'amica Erica Locarno vada in India a cercarla. Le aspettativa di ritrovarla in vita si sono ormai spente, ma la speranza è di scoprire, almeno, cosa se sia accaduto. Nello stesso periodo un investigatore privato, Shiva Djkumar Singh, rinunciava a indagare oltre, perché dopo 3 mesi di attività, era stato minacciato a lasciar perdere. Nel 2016 una nuova denuncia viene presentata da Dario Dall'Agnol, conoscente del padre di Katia, che aveva anche promesso una ricompensa di 50mila euro. Nonostante i concreti indizi di omicidio e nonostante nel caso siano state coinvolte Interpol e Farnesina e Consolato, le indagini sono rimaste stagnanti.

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