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Covid 19

ISS dice che l’epidemia peggiora drasticamente e se non conteniamo i casi lo scenario sarà drammatico

Il presidente ISS Silvio Brusaferro commenta i dati del monitoraggio settimanale: “L’aumentata pressione sui servizi ospedalieri rende necessario invertire rapidamente la tendenza per evitare condizioni di estremo sovraccarico”.
A cura di Susanna Picone
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In Italia come in molti altri Paesi la pandemia di Coronavirus continua a peggiorare. Il nostro Paese – lo ha sottolineato il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro in un video a commento dei dati del monitoraggio settimanale – mostra una rapida impennata nel numero di nuovi casi nelle ultime settimane. La mappa mostra una fortissima circolazione in tutte le zone del Paese eccetto la provincia di Bolzano, ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. "C'è un drastico peggioramento dell'epidemia di Covid, con l'incidenza settimanale che ha raggiunto i 1700 casi per 100mila abitanti, un Rt che indica una crescita significativa nel numero di nuovi casi e ospedalizzazioni, e con molteplici segnali di allerta anche nella capacità delle Regioni di far fronte al numero di nuovi casi e al loro monitoraggio. Per questo ci sono molte regioni a rischio alto".

Aumentano i contagi e aumenta la pressione sugli ospedali a causa dei pazienti Covid costretti al ricovero. L'aumentata pressione sui servizi ospedalieri – avverte Brusaferro – rende necessario invertire rapidamente la tendenza per evitare condizioni di estremo sovraccarico dei servizi sanitari. "Cresce in maniera significativa l'occupazione di posti letto sia in aree mediche che nelle terapie intensive nel nostro Paese, raggiungendo rispettivamente il 21,6% e il 15,4%”, è il dato fornito dall’ISS. "In entrambi i casi – ha aggiunto Brusaferro mostrando i dati – il trend di occupazione è in netta crescita e con la proiezione a 30 giorni, in molte regioni cresce significativamente la probabilità di saturazione dei posti letto”.

Chi si contagia di più? Si registra una crescita dei casi Covid soprattutto nella fascia d'età 20-29 anni, seguita da quelle tra i 10 e i 19 e tra i 30 e i 39, ma cominciano ad essere coinvolte anche le fasce più avanzate. Allo stesso tempo si registra un rallentamento della crescita della curva tra i 5 e 11 anni, “ma anche in questa fascia vediamo che c’è comunque la necessità di ricovero ospedaliero”. Brusaferro ha nuovamente ribadito che la variante Omicron riesce a infettare anche le persone vaccinate contro il Covid e che il vaccino è più efficace quando è stata effettuata la dose booster. "Il trend delle reinfezioni" da Sars-CoV-2 "è in aumento, e questo conferma i dati che compaiono in letteratura", secondo cui "sostanzialmente c'è un rischio di reinfezioni particolarmente elevato in persone che non aggiornano la loro situazione immunitaria con il booster”, così ancora il presidente ISS.

L'epidemia si trova in una fase delicata “e in assenza di misure di mitigazione significative, un ulteriore rapido aumento nel numero di casi e nelle ospedalizzazioni nelle prossime settimane è altamente probabile”, si legge nel report di monitoraggio di ministero della Salute e Iss. "Alla luce della elevata incidenza e della circolazione della variante Omicron – recita il documento – è necessario il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, e in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, areazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando in particolare situazioni di assembramento. Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l'impatto soprattutto clinico dell'epidemia anche sostenuta da varianti emergenti".

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