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Incidente nel Pisano, cacciatore muore raggiunto all’addome da una fucilata sparata da un amico 

Per il cacciatore, di 71 anni, non c’è stato nulla da fare nonostante i tentativi di rianimazione prima di un medico di famiglia in pensione che si trovava sul posto e poi dei sanitari del 118. L’incidente nel pomeriggio di mercoledì durante una battuta di caccia al cinghiale nei boschi di Chianni, nel Pisano.
A cura di Susanna Picone
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Incidente mortale nel pomeriggio di ieri durante una battuta di caccia al cinghiale nei boschi di Chianni, nel Pisano. Un cacciatore di settantuno anni è morto dopo essere stato raggiunto all'addome da una fucilata sparata da un amico. L'incidente è avvenuto intorno alle 15 di mercoledì e purtroppo i sanitari del 118 intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sull'episodio indagano i carabinieri. Stando a una prima ricostruzione dell’incidente, l'uomo si trovava nella sua postazione quando è stato raggiunto da un colpo sparato da un altro cacciatore della battuta di caccia. Inutili i tentativi immediati di soccorrerlo e l'intervento dell'ambulanza e dell'elicottero Pegaso.

Un medico in pensione ha tentato di rianimare il cacciatore in attesa del 118 – “Ho cercato a lungo di rianimarlo ma quando sono arrivato era già privo di conoscenza, pallido, non respirava, erano già passati alcuni minuti dall’incidente”, le parole riportate da Il Tirreno di un medico di famiglia in pensione che stava partecipando alla battuta di caccia quando si è consumato il dramma. “Ero nella macchia a una distanza di un chilometro e mezzo o forse anche due, quando mi hanno avvisato che c’era stato un incidente e che la battuta veniva subito fermata”, ha spiegato il medico che ha raggiunto la sua auto e si è recato nel punto dell’incidente. Il medico ha iniziato la rianimazione cardiopolmonare con massaggio cardiaco ed è andato avanti fino all’arrivo del 118, ma purtroppo non è servito a salvare l'anziano cacciatore. Quando sono arrivati i sorroci, il settantunenne aveva i vestiti già impregnati di sangue per lo choc emorragico che c’è stato quando è stato colpito dalla pallottola.

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