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Lecce. Incidente in moto mentre torna dal mare: Andrea muore a 24 anni dopo due giorni di agonia

Il terribile scontro nella giornata di giovedì lungo la strada che dalla marina di Casalabate. Per oltre 48 ore Andrea Maggio ha lottato con tutte le proprie forze, ma alla fine le lesioni subite nell’incidente avvenuto con una Fiat Panda si sono rivelate troppo gravi.
A cura di Biagio Chiariello
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Non ce l’ha fatta Andrea Maggio, il centauro 25enne, rimasto coinvolto in un violento scontro nell’ora del tramonto di giovedì, di ritorno dal mare, lungo la strada che dalla marina di Casalabate conduce al suo paese. Il ragazzo, originario di Squinzano, in provincia di Lecce, è infatti spirato nelle ultime ore, nell’ospedale “Vito Fazzi”, dove si trovava ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione.

Il terribile incidente di cui è stato vittima era avvenuto all'altezza di un incrocio che permette di svoltare per il vicino comune di Trepuzzi. Per cause ancora da accertare, lo studente universitario di Medicina è andato a scontrarsi contro un'utilitaria, una Panda di colore rosso guidata da una donna di Trepuzzi, che pare provenisse dalla sua destra. Troppo gravi le lesioni che aveva riportato nell’impatto, così violento da sbalzare Andrea dalla sua moto. I medici, che sin dal primo momento, hanno provato di tutto per proteggerlo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso quando, all’alba, il suo cuore ha cessato di battere. Fuori dal reparto familiari e amici sono rimasti per oltre 48 ore in ansia e nell'attesa di ricevere una buona notizia. Purtroppo è stata accertata la morte cerebrale del giovane. A chiarire la dinamica e le eventuali responsabilità dei conducenti dei mezzi coinvolti saranno comunque gli agenti della polizia locale di Trepuzzi, intervenuti sul posto insieme ai carabinieri della locale stazione.

In tanti si sono recati in ospedale, compreso l'ex primo cittadino di Squinzano Mino Miccoli: “Andrea era un ragazzo gioioso e solare, sempre pronto ad aiutare gli altri, sempre disponibile. E poi era studioso, preparato, curioso della vita e con una grande cultura. Assomigliava tanto a suo padre in questo. Non c'era argomento che lui non conoscesse, non c'era conversazione tra adulti nella quale lui non sapesse dimostrare di essere all'altezza. Se c'era qualcuno in difficoltà, o che aveva bisogno di una mano, lui non si tirava mai indietro. Tutto questo era Andrea”.

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