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Covid 19

In piazza con i No vax, al via a procedimento disciplinare per il primario di Novara

L’azienda Ospedaliera Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara ha formalmente aperto un procedimento disciplinare su Pietro Luigi Garavelli, primario di Malattie infettive del nosocomio, che nei giorni scorsi aveva partecipato ad una manifestazione contro il Green pass ad Alessandria: “Sono molto amareggiato, non farò più attività divulgativa sul Covid fino a settembre”.
A cura di Ida Artiaco
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Il provvedimento era già nell'aria, ma ora è arrivata la conferma: l'Azienda Ospedaliera Universitaria "Maggiore della Carità" di Novara ha formalmente aperto un procedimento disciplinare su Pietro Luigi Garavelli, primario di Malattie infettive del nosocomio, che nei giorni scorsi aveva partecipato ad una manifestazione contro il Green pass ad Alessandria, sua città natale. Al termine dell'istruttoria, i cui tempi sono di 120 giorni massimi, verrà deciso se proscioglierlo o comminargli una sanzione. "È una decisione che spetta alla commissione", ha precisato il direttore generale dell'ospedale di Novara, Gianfranco Zulian, come riporta La Repubblica.

Garavelli, al momento in congedo per malattia, era sceso in piazza insieme ad altre decine di persone munito di megafono, ma guai a definirlo no vax: "Non ero lì per protestare – ha poi spiegato il luminare – ma per fare informazione come ho sempre fatto in tutta la mia carriera professionale, nelle scuole, negli ambulatori. Ma lo sa che 10 anni fa quando non c'era il Covid ho passato una giornata intera a discutere con 300 donne per convincerle sulla necessità dei vaccini? Chiamare me No Vax  è un insulto ed è ridicolo. Lo può fare solo qualcuno che non conosce il contesto. Ad Alessandria sono molto conosciuto per le mie posizioni e ieri sono stato invitato a parlare per fare informazione perché movimenti come quello No vax si creano proprio quando non c'è chiarezza".

La sua presenza alla manifestazione era però stata giudicata inopportuna da molti e anche l'Ordine dei medici di Novara dove lui è iscritto sta valutando di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del medico. Ma lui si è sempre difeso: "Il mio obbligo nei confronti dell'azienda mi impedisce di divulgare dati dell'ospedale, ma non certo di fare informazione in modo corretto sul Covid o su altri argomenti. Eppure mi sono preso la briga di presentarmi anche se con il bastone perché, come membro del board nazionale che si occupa di Covid, sento il dovere di intervenire per fare chiarezza quando mi viene chiesto. Quella di ieri non è certo la prima volta. Io sono vaccinato, lo è anche mia moglie, non lo sono ancora le mie figlie e sui giovani ho espresso qualche dubbio: questo non fa di me un No Vax, ma un noiosissimo professionista", aveva ribadito. Oggi il primario si dice però molto amareggiato: "Per questo ho deciso di interrompere ogni attività divulgativa sul Covid almeno fino al mio rientro al lavoro", previsto per settembre.

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