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Covid 19

Il vademecum contro le fake news sui vaccini: l’Iss smonta le bufale sulla vaccinazione anti-Covid

L’Istituto superiore di sanità ha pubblicato un vademecum nel quale smentisce tutte le principali fake news sulla vaccinazione anti-Covid: partendo dagli effetti collaterali e dalle reazioni avverse, si arriva alla circolazione delle nuove varianti passando anche per la risposta alle bufale sul Dna modificato dai vaccini.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un vademecum contro le fake news sul vaccino. Una serie di domande e risposte per smontare tutte le bufale che circolano sulle vaccinazioni contro il Covid. A pubblicarlo è il gruppo vaccini dell’Istituto superiore di sanità, rispondendo a tutte le obiezioni mosse da chi non è convinto dell’efficacia e degli effetti del vaccino. Si parte dagli effetti a breve e lungo termine, per arrivare alla minore circolazione del virus in estate, passando per tutti gli effetti collaterali che spesso preoccupano chi è indeciso e non è convinto di volersi vaccinare.

Le reazioni avverse al vaccino e l’iter per l’autorizzazione

La prima smentita dell’Iss riguarda il fatto che non si conoscono precisamente gli effetti a breve e lungo termine dei vaccini, il cui iter autorizzativo sarebbe stato troppo veloce: “Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini – spiega l’Iss – In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse”. A chi invece sottolinea che i vaccini anti-Covid sono sperimentali, l’Istituto superiore di sanità replica: “I vaccini autorizzati contro il Sars – Cov – 2 hanno completato tutti i passaggi della sperimentazione necessari per l'autorizzazione all'immissione in commercio senza saltarne alcuno. Per questi vaccini il processo di sviluppo ha subito un'accelerazione senza precedenti a livello globale ma al momento della loro autorizzazione da parte dell’Agenzia Europea per il farmaco erano state percorse tutte le stesse tappe dell’iter di sperimentazione previste per gli altri vaccini in commercio. Per questo non sono sperimentali, ma preparati regolarmente immessi in commercio dopo aver completato l’iter”.

La minore contagiosità dei vaccinati

C’è poi chi sostiene che i vaccini possano provocare l’infezione da Covid: “I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell'organismo le‘istruzioni’ per produrre frammenti della proteina che il virus usa per ‘agganciare’ la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia COVID-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino”, si spiega nel documento. Allo stesso modo, l’Iss spiega perché i vaccinati possano essere contagiosi, anche se in maniera minore rispetto ai non vaccinati: “È possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l'efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti ‘fallimenti vaccinali’. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto nella popolazione minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati”.

Gli effetti collaterali, i decessi e le trombosi

Nel documento si risponde anche a chi dice che vengono nascosti gli effetti collaterali e i decessi post-vaccini: “I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici”, si assicura. Aggiungendo: “Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati”. Per quanto riguarda il rischio di trombosi e miocarditi, il gruppo vaccini dell’Iss spiega: “Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall'infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto benefici-rischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali”.

Iss smentisce fake news su vaccino che modifica Dna

Una risposta arriva anche a chi sostiene che il vaccino modifica il Dna: “I vaccini anti COVID-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il DNA”. Si passa poi ai più giovani, replicando a chi ritiene che sotto i 20 anni è “impossibile morire per Covid e manifestare sintomi gravi”: “Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un'infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili”.

Le nuove varianti e il Covid in estate

Altra bufala smentita è quella secondo cui più sono i vaccinati e più sono le nuove varianti che nascono: “Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la ‘Delta’ , sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi”. Infine, un’altra fake news è quella secondo cui il virus in estate scompare e per questo sarebbe inutile vaccinarsi o indossare la mascherina: “La trasmissione del virus è facilitata dalla frequentazione degli ambienti chiusi, ma anche all'aperto, in caso di assembramenti, è possibile la sua circolazione, ed è quindi necessario adottare le misure opportune”.

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