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Il ginecologo Silvio Viale accusato di molestie da 4 pazienti: perquisito lo studio a Torino

Il professionista 66enne, attualmente consigliere comunale a Torino, deve rispondere di molestie sessuali. Le ragazze, tutte giovani tra i 20 e i 25 anni, parlano di palpeggiamenti e frasi invadenti a sfondo sessuale durante le visite nel suo studio.
A cura di Biagio Chiariello
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Visite apparentemente troppo spinte e frasi invadenti a sfondo sessuale. Il ginecologo torinese 66enne Silvio Viale è accusato di molestie sessuali: il medico, impegnato in politica con i Radicali e +Europa e attualmente consigliere comunale a Torino, deve rispondere alle accuse di quattro pazienti che l'hanno denunciato e gli esposti sono finiti in un fascicolo affidato al procuratore aggiunto Cesare Parodi.

La polizia giudiziaria ha già perquisito il suo studio, teatro delle presunte molestie tutte nei confronti di giovani tra i 20 e i 25 anni alla loro prima visita.

Le denunciate sono assistite dall’avvocata Benedetta Perego e dall’avvocata Ilaria Sala. “Speriamo possa essere fatta luce su questa vicenda. La sistematicità che emerge dai racconti fa sperare che qualora altre donne abbiano vissuto esperienze analoghe possano trovare il coraggio di uscire allo scoperto, di sapere di non essere sole”, dicono le due legali.

Stando a quanto ricostruito, le ragazze si sono ‘riconosciute' durante il corteo organizzato dall’associazione ‘Non una di meno' lo scorso 25 novembre. Durante il comizio finale della manifestazione contro la violenza sulle donne sono state lette alcune le lettere-denuncia: giovani, e non solo, che hanno subito abusi e molestie. "Sono andata da un famoso ginecologo di Torino, molto esperto, che si è candidato a più riprese con partiti di sinistra". Ed almeno altre tre hanno capito che il soggetto era lo stesso. Viale, appunto.

Così hanno deciso di rivolgersi all’avvocato Benedetta Perego. E da lì è partita l’inchiesta per accertare quanto sia avvenuto.

Il nome del ginecologo Silvio Viale è associato soprattutto alle battaglie pro-aborto e alla pillola abortiva RU-486. "Non so nulla, non so cosa dire – dice lui -. Mi dispiace, ma davvero non riesco a comprendere. Non so nemmeno il contesto di cui si sta parlando".

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