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Hamed, che storia: rifugiato dall’Afghanistan, ora è un ristoratore di successo a Venezia

Hamed Ahmadi è arrivato in Italia nel 2006 per presentare un film al Festival del Cinema di Venezia ma le minacce che gli arrivavano dal suo Paese, l’Afghanistan, è diventato rifugiato politico in Italia. Partendo da una piccola gastronomia ora è proprietario di diversi ristoranti che nei piatti raccontano le esperienze del viaggio.
A cura di Giulio Cavalli
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Hamed Ahmadi è arrivato in Italia nel 2006. Era un'altra Italia, i profughi non erano il mostro da mangiarsi durante le campagne elettorali e anche la sua vita sembrava dovere andare diversamente: Hamed sognava il cinema e era orgoglioso di essere a Venezia per il film Maama, Buddha, la ragazza e l’acqua, del regista afghano Mohammad Haidari e Hamed, che all'epoca aveva 25 anni, era nella squadra mandata in Italia dalla piccola casa di produzione Kabul Film.

Poi all'improvviso è cambiato tutto: dall'Afghanistan arrivano minacce per il film, Hamed decide di presentare domanda per ottenere lo status di rifugiato politico e per otto mesi viene ospitato in un centro d'accoglienza. Sono i mesi in cui in Italia arrivano molti minori non accompagnati, il Comune di Venezia cercava un mediatore culturale e Hamed è la persona giusta. Oltre alle barriere linguistiche e alle tragedie famigliari (è il periodo in cui a pochi chilometri da Venezia mori il 13enne Zaher Rezai, nascosto sotto un camion) a Hamed interessa anche regalare svago e sorriso ed è per questo che si mette in testa di organizzare feste la quarantina di ragazzi ospiti del centro. Ingrediente fondamentale di ogni festa è inevitabilmente il cibo e le provenienza degli ospiti contribuiscono a una vastissima cultura culinaria: sono ragazzi che partono del loro Paese di origine ma nei loro viaggi si ritrovano a fermarsi per un certo periodo magari in Iran, in Grecia o in Turchia: ne esce un vastissimo menù che si porta dietro un pezzo di mondo.

Hamed capisce che quel progetto però meritava di essere esportato fuori dalle mura del Cara di Tessera e decide di rilevare un kebabbaro veneziano, nella zona di Cannareggio, raccogliendo con l'aiuti di tutti i 20mila euro che servono per partire. Nasce così Orient Experience, una piccola gastronomia che propone cibi afgani, siriani, turchi, iraniani, con tutte le loro decine di contaminazioni. Il successo è travolgente: all'Orient Experience non si mangia soltanto, si viaggia e si ascoltano i motivi del viaggio. È il cibo che diventa esperienza ed è un'esperienza di cui c'è bisogno in questo mondo che aspira invece a chiudersi.

Quella piccola gastronomia oggi è diventata un ristorante e ora i locali attivi si sono moltiplicati. Hamed Ahmadi è diventato quello che da noi si etichetta come imprenditore di successo e ci fa bene sapere che i viaggiatori portano doni, esperienze e idee che funzionano. No?

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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