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Erika trovata morta nel Tartaro, s’indaga per omicidio. La mamma: “L’ho sentita sabato, voglio la verità”

La Procura di Verona ha aperto una indagine per omicidio per la morte di Erika Boldi, la 26enne mantovana trovata cadavere domenica scorsa nel nelle griglie del canale Tartaro. La mamma: “Ragazza problematica, ora mi interessa capire cosa è successo”.
A cura di Ida Artiaco
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Si infittisce il giallo sulla morte di Erika Boldi, la 26enne trovata cadavere domenica scorsa nel nelle griglie del canale Tartaro, tra i campi a pochi passi dal centro abitato di Vigasio. La Procura di Verona ha aperto una indagine per omicidio, in attesa dei risultati dell‘autopsia che verrà svolta nelle prossime ore e che potrebbe dare risposte più complete su quanto successo alla ragazza.

I primi accertamenti sulla salma hanno comunque escluso segni di violenza, così come la morte per annegamento, non essendo stata trovata acqua nei polmoni della vittima. Il corpo di Erika era nudo quando è stato rinvenuto, ad agevolarne l'identificazione la presenza di un tatuaggio. Tra le piste più seguite dagli inquirenti, quella secondo cui la salma della ragazza sia stata portata sul posto e gettata nel canale, rafforzata anche dalle testimonianze di alcuni residenti della zona, i quali avrebbero sentito e addirittura visto arrivare un'auto verso le 23.30 di sabato, non riuscendo però a identificarla a causa del buio.

A chiedere che la verità venga a galla è stata anche la mamma di Erika, che aveva problemi legati alla droga. "So bene che Erika era una ragazza problematica. Ma non è di questo che voglio parlare. A me interessa capire come è morta mia figlia. L'ultima volta che l'ho vista è stato venerdì mattina per parlare di un suo possibile ingresso in una comunità. Più volte nelle settimane scorse eravamo state a Verona per parlare di questo con i volontari di San Patrignano. Mia figlia mi aveva detto che aveva amici in quella cittadina. Ma non so chi fossero", ha detto a L'Arena, precisando che l'ultima volta che ha sentito la figlia è stato sabato scorso.

"Sabato alle 23.30 Erika ha chiamato la sorella per dirle che la mattina era stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale a Mantova. Arresto convalidato e rimessa in libertà in attesa del processo fissato per ottobre. Lo ha raccontato, ma non era agitata, nemmeno spaventata. Io temo che poi Erika sia salita in auto con qualcuno che forse le ha ceduto della sostanza e che lei abbia avuto un’overdose. Forse si poteva salvare". Ed in effetti l'ultima immagine nella quale Erika è ancora in vita risale a sabato scorso. La 26enne si trovava in un locale di Villafranca a bere dei drink, riporta il quotidiano. Le indagini proseguono.

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