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Getta cinque gattini nella spazzatura, uccidendone tre: condannato a 9 mesi di reclusione

La storia risale al 2019 e venne alla luce grazie alla volontaria di un’associazione animalista che rinvenne i micetti nella spazzatura. Il Tribunale di Lecce ha condannato un 74enne di Patù.
A cura di Biagio Chiariello
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Gettò cinque gattini nella spazzatura come se fossero immondizia, causando la morte di tre di loro. A distanza di quasi tre anni da quel terrificante episodio, per il responsabile è arrivata la condanna: 9 mesi di reclusione per maltrattamenti di animali.

La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Lecce ai danni di un 74enne di Castrignano del Capo, residente a Patù, in provincia di Lecce, che dovrà anche risarcire i danni all'Enpa. L'Ente Nazionale Protezione Animali. L'Enpa lo aveva denunciato e si era costituita parte civile nel procedimento attraverso l'avvocato Claudia Ricci e l'avvocato di Enpa Rete Legale a Lecce, Vincenza Raganato.

I fatti di cui è accusato l'uomo risalgono ad aprile 2019. La segnalazione era partita da una volontaria di un'associazione animalista di Salve (Lecce) che, dopo aver trovato i micetti nella spazzatura, aveva avvertito i carabinieri locali che, intervenuti subito sul posto, hanno subito acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza di un negozio nelle vicinanze. La visione dei familiari aveva consentito agli inquirenti di identificare il pensionato.

Denunciato e rinviato a giudizio, il Tribunale di Lecce ora lo ha condannato per maltrattamento di animali (544 ter 1° e 3° comma) perché "per crudeltà e senza necessità cagionava lesioni a cinque gattini, staccandoli brutalmente dalla madre appena nati ed abbandonandoli successivamente all'interno di un cassonetto della spazzatura, derivando da tali condotte la morte di tre di essi; con l‘aggravante della morte degli animali".

"Questa sentenza – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – evidenzia quanto sia importante denunciare i reati contro gli animali e farlo tempestivamente. Solo così è possibile soccorrere e salvare gli animali e allo stesso tempo assicurare alla giustizia le persone che sono responsabili di queste oscenità! Ringraziamo i Caranibinieri di Salve che sono intervenuti subito e hanno permesso di identificare e assicurare alla giustizia il colpevole".

"Anche in questo processo – afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa – si conferma un dato molto importante: sono sempre di più, in ambito dei reati contro gli animali, le sentenze di colpevolezza emesse grazie all'acquisizione delle immagini di sorveglianza, sia pubbliche che private. Uno strumento fondamentale che per essere efficace necessita di denunce ed indagini tempestive. Come ufficio legale Enpa stiamo riscontrando una sempre maggiore sensibilità e partecipazione delle persone in questo senso, che denunciano e che in molti casi documentano i maltrattamenti anche con l'ausilio di immagini video".

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