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Galan: “Ho pensato molte volte al suicidio e continuo a farlo”

Giancarlo Galan, deputato di Forza Italia agli arresti domiciliari dopo il patteggiamento per corruzione nella vicenda Mose, a “La Zanzara” su Radio 24 ha confessato di aver più volte pensato al suicidio ma di essere vivo grazie alla figlia e la moglie.
A cura di S. P.
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Dice di aver pensato molte volte al suicidio e di continuare a farlo Giancarlo Galan, deputato di Forza Italia agli arresti domiciliari dopo il patteggiamento per corruzione nella vicenda Mose. Galan ha parlato della sua vicenda nel corso della trasmissione “La Zanzara” su Radio 24. “Se ho pensato al suicidio? Ci ho pensato molte volte e continuo a farlo. Le modalità lasciamole stare, ma ci ho pensato moltissimo”, ha confessato il deputato. “Per suicidarsi – ha continuato Galan – ci sono modalità molto semplici: basta prendere una delle corde con cui ancoravo la mia barca e si fa un nodo. Ci penso spesso”, ha detto. Se non ha commesso alcun gesto estremo è – ha affermato – per i suoi familiari e qualche amico. “Mi blocca – ha confidato infatti Galan – mia figlia e mia moglie. E poi gli amici, che sono rimasti in pochi. Molti sono scomparsi”. L’avrebbe fatta già finita – ha detto Galan – se non avesse avuto sua figlia e sua moglie.

“Sono molto depresso” – A “La Zanzara” Galan ha ribadito ancora la sua innocenza. “Sono innocente, non ho preso un euro e ho patteggiato solo per la mia famiglia. Mia figlia pensava che io non tornassi per odio nei suoi confronti. Rifarei tutto, anche il patteggiamento perché quando ero in carcere non c'erano alternative. Non è vero che in Italia non c’è la carcerazione preventiva”, si è sfogato Galan affermando di essere “molto depresso”.

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