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Covid 19

Focolaio Bartolini Bologna, oltre 60 casi. Ausl: “In magazzino uso saltuario delle mascherine”

Almeno 64 le persone positive al nuovo Coronavirus in correlazione al focolaio registrato nell’azienda logistica Bartolini di Bologna. Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl del capoluogo emiliano: “Le regole, in magazzino, non venivano rispettate in modo sistematico”.
A cura di Susanna Picone
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Sono almeno 64 le persone positive al nuovo Coronavirus in correlazione al focolaio registrato nell’azienda logistica Bartolini, ora Brt, di Bologna. Nei giorni scorsi si erano registrati i primi due casi, mentre il 24 giugno ci sono stati altri 17 contagiati. L’ultimo aggiornamento è quello riportato da Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl del capoluogo emiliano. “Alle ore 12 i casi confermati tra i lavoratori dell’azienda di logistica sono 47. Il focolaio – ha spiegato Pandolfi – è confinato al reparto magazzino e ha quindi coinvolto al momento solo magazzinieri. Si è poi diffuso in alcuni casi a livello del nucleo familiare o tra i contatti amicali. In totale tra familiari e conoscenti sono stati individuate altre 17 persone positive”. Al momento sono dunque 64 le persone positive al Covid riferibili al focolaio. La maggior parte dei contagiati sono asintomatici, mentre due persone sono ricoverate in ospedale.

Regole non venivano rispettate in modo sistematico

"Le regole, in magazzino, non venivano rispettate in modo sistematico. Abbiamo notato che, qualche volta, le persone non usavano la mascherina e non rispettavano la distanza di sicurezza di un metro. Non è che non venisse usata la mascherina in generale, ma veniva usata in modo saltuario, quindi non in modo corretto”, ha detto Paolo Pandolfi facendo il punto sul focolaio di Coronavirus scoperto al magazzino della Bartolini. Alcuni operai inoltre sarebbero tornati subito al lavoro nel momento in cui gli è passata la febbre.

La nota di Bartolini, screening su 370 persone

Bartolini Corriere Espresso "sta seguendo e gestendo con estrema attenzione l'evolversi della situazione legata al cluster Covid-19 verificatosi nel proprio magazzino di Bologna Roveri, e originato da lavoratori di servizi logistici di magazzino gestiti da una società esterna". È quanto scrive l'azienda che "si è prontamente attivata in stretta collaborazione con l'Azienda Sanitaria Locale", facendo uno screening con tampone su circa 370 persone. Bartolini – prosegue l’azienda – si è attivata "al fine di contingentare e razionalizzare le attività operative e contemporaneamente per la verifica della diffusione del contagio. Per prima cosa è stato effettuato lo screening attraverso tampone naso-faringeo dei circa 200 lavoratori. Per tutti è stato disposto l'isolamento domiciliare. Quindi l’azienda parla di una "profonda sanificazione” degli ambienti e infine "con l'obiettivo di tutelare al massimo la salute di clienti, fornitori e collaboratori diretti ed indiretti, in data odierna sono stati sottoposti a tampone altri 170 lavoratori, tutti i drivers ed i dipendenti operativi della filiale”.

Casi di Covid-19 accertati anche in altri magazzini

"La situazione sta peggiorando, siamo molto preoccupati – ha detto ieri a Fanpage.it Simone Carpeggiani, coordinatore provinciale di SiCobas -. Anche perché abbiamo avuto notizia di almeno sei nuovi infetti accertati in altri magazzini, cioè 2 in Pelletways a Calderara di Reno, 2 in Dhl e 2 in Tnt. Abbiamo paura che possano replicare l'emergenza scoppiata in Bartolini. Anche perché nessuna di queste aziende ha chiuso”.

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