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Floriana uccisa a coltellate ad Asti, compagno tenta suicidio con la candeggina: “L’ho trovata morta”

Secondo l’autopsia sul corpo della vittima, Floriana Floris è stata colpita da decine di fendenti nella casa di Incisa Scapaccino e il decesso risalirebbe ad almeno 48 ore prima del ritrovamento. L’uomo ha negato di averla uccisa: Paolo Riccone ora è n coma farmacologico in ospedale ad Asti.
A cura di Antonio Palma
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“Non l’ho uccisa io, l’ho ritrovata già morta” sono le uniche parole che è riuscito a dire agli inquirenti Paolo Riccone, l’uomo soccorso dopo un tentativo di suicidio in casa sua a Incisa Scapaccino, in provincia di Asti, dove i carabinieri hanno trovato anche il corpo ormai senza vita della compagna, Floriana Floris, uccisa con trenta coltellate.

Al momento l'uomo non è in stato di fermo né formalmente indagato ma è fortemente sospettato di essere stato lui a uccidere la compagna con circa trenta coltellate e di aver poi vegliato il suo cadavere per almeno due giorni nella casa in cui abitavano in piazza XX Settembre a Incisa Scapaccino.

Secondo l'autopsia sul corpo della vittima, infatti, la donna è stata colpita da decine di fendenti e il decesso risalirebbe ad almeno 48 ore prima del ritrovamento avvenuto venerdì dopo l’allarme lanciato dalla figlia della vittima che non riusciva più a mettersi in contatto con la donna né con l’uomo.

Preoccupata perché da giorni non riusciva a contattare la madre, la figlia, che la 49enne aveva da una precedente relazione, ha chiamato i soccorsi da Milano e fatto scattare l’allarme. Pompieri e carabinieri hanno aperto la porta di casa facendo la terribile scoperta. La donna è stata trovata senza vita al piano terra. L'uomo era al piano di sopra della stessa abitazione, con tagli, non profondi, ai polsi.

Il 50enne infatti ha tentato di togliersi la vita tagliandosi i polsi e ingerendo farmaci antidepressivi e candeggina ed è stato portato in ospedale dove si trova ora ricoverato in coma farmacologico. Solo al risveglio gli inquirenti contano di poterlo sentire per avere un quadro più chiaro di quanto accaduto.

Secondo quanto accertato finora, Riccone, che lavorava ad Alessandria come consulente dopo vari esperienze in giro per l’Italia, era tornato nella casa di famiglia di Incisa per poter prendersi cura del padre, storico benzinaio del paese morto poi nelle scorse settimane dopo una lunga malattia.

Riccone che aveva già perso la moglie per malattia anni fa, da qualche tempo pare soffrisse di crisi depressive ed era seguito da uno psicologo dopo aver perso anche la madre lo scorso anno. Secondo vicini però nulla lasciava presagire quanto accaduto. Quando lo hanno trovato in casa, era in stato di choc e ha detto è di avere trovato la compagna già morta.

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