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Omicidio Vanessa Ballan

Femminicidio Vanessa Ballan, Fandaj era già entrato in casa della 26enne armato di martello

Bujan Fandaj andava al supermercato dove Vanessa Ballan lavorava anche 4 volte al giorno per intimorirla. Questo è quanto emerge dalle indagini sul femminicidio della 26enne, già mamma di un bimbo di 5 anni e in attesa del suo secondo figlio. La donna è stata uccisa con 8 coltellate, di cui una sferrata al cuore.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Vanessa Ballan è morta con almeno 8 coltellate, di cui una sferrata direttamente al cuore. Sarebbero questi i primi risultati dell'autopsia sul corpo della 26enne uccisa martedì scorso nella sua abitazione di Riese Pio X a Treviso. A ucciderla, Bujan Fandaj, l'uomo con cui la giovane aveva avuto una relazione di pochi mesi nel 2022. Aveva deciso di interrompere la loro storia per provare a recuperare il matrimonio con il marito Nicola Scapinello, con il quale le cose sembravano andare meglio.

Era incinta da 9 settimane la 26enne e con Scapinello aveva deciso di denunciare per stalking Fandaj. Quella denuncia, però, è stata accantonata troppo in fretta e l'uomo ha continuato a perseguitare la ragazza, presentandosi nel supermercato dove lei lavorava anche 4 volte al giorno per convincerla a riprendere la loro relazione.

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La dinamica dell'aggressione

Bujan Fandaj ha usato una lama lunga 20 centimetri per aggredire la ex, uccidendola con otto pugnalate al torace. Due fendenti hanno lesionato i polmoni e un'altra ha trapassato il cuore da parte a parte. Prima però l'avrebbe picchiata e Vanessa Ballan avrebbe cercato di difendersi con tutte le sue forze dall'aggressione, a calci e a pugni contro i killer. A testimoniarlo, secondo l'autopsia, le varie ferite riportate alle mani e agli avambracci. 

Ballan avrebbe cercato di difendere soprattutto il bambino che portava in grembo: la 26enne era infatti al secondo mese di gravidanza ed era già mamma di un altro bambino di 5 anni, avuto dal compagno Scapinello prima della crisi. Prima dell'aggressione, Fandaj avrebbe effettuato più volte appostamenti nei pressi del supermercato dove la 26enne lavorava, incurante perfino della presenza degli altri colleghi. Al telefono, l'uomo la minacciava, facendole intendere di essere pronto a farle del male fisico.

La denuncia per stalking dopo l'irruzione in casa

Il 41enne era riuscito ad entrare già una volta in casa della vittima dopo gli atteggiamenti persecutori perpetrati nei suoi confronti. Dopo quell'episodio, la ragazza aveva deciso di denunciare l'aggressore per stalking insieme al suo compagno. Per lungo tempo la 26enne aveva sopportato le molestie e i ricatti, nel tentativo di nascondere la breve relazione extraconiugale con Fandaj. Poi però aveva deciso di raccontare tutto al compagno per chiedere aiuto e sporgere denuncia e lui la aveva sostenuta, accompagnandola in caserma e aiutandola a rilasciare la sua versione dei fatti.

La denuncia e i controlli sul cellulare del 41enne

Il giorno dopo che la querela è stata depositata, è stato perquisito il cellulare di Bujar. Al suo interno sono stati rinvenuti i video con i quali ricattava Vanessa. Secondo il procuratore, da quel momento in poi "non vi erano stati ulteriori avvicinamenti, minacce o molestie nei confronti della 26enne". Almeno fino al giorno del femminicidio.

L'uomo è riuscito a rientrare nell'abitazione dell'ex fidanzata armato di martello. Dopo averla picchiata, l'ha colpita almeno otto volte con un coltello preso in cucina e poi abbandonato nel lavandino. Nonostante la fuga e il tentativo di depistare le indagini, l'uomo è stato fermatol e condotto nella casa circondariale di Treviso in attesa dell'udienza di convalida del fermo. Secondo gli inquirenti sarebbe quasi certa la premeditazione, aggravante che in caso di condanna varrebbe a Bujar l'ergastolo.

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