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Omicidio Vanessa Ballan

Omicidio Vanessa Ballan, il marito Nicola sul test di paternità: “Ero sicuro che il bimbo fosse mio”

Vanessa Ballan era incinta di quasi tre mesi quando è stata uccisa lo scorso 19 dicembre Riese Pio X (Treviso). Il test di paternità ha confermato che il bimbo che portava in grembo fosse del marito Nicola Scapinello e non di Bujar Fandaj, l’uomo accusato di averla uccisa.
A cura di Biagio Chiariello
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Vanessa Ballan e Nicola Scapinello
Vanessa Ballan e Nicola Scapinello
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Ormai non ci sono più dubbi sul fatto che il bambino che Vanessa Ballan portava in grembo fosse di Nicola Scapinello. E anche il marito della donna uccisa uccisa lo scorso 19 dicembre Riese Pio X (Treviso) si è detto "sicuro che fosse figlio mio", come riporta il Gazzettino. Non di Bujar Fandaj l'imbianchino kosovaro che è finito in carcere con l'accusa di averla accoltellata. Ad accertarlo un test di paternità eseguito assieme all'autopsia sul corpo della donna, dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli.

Un esame che è servito anche e soprattutto a chiarire il movente del delitto. Il 41enne aveva perseguitato per mesi la donna con la quale aveva avuto una relazione, ma alla fine Vanessa aveva deciso di denunciarlo con l'obiettivo di interrompere ogni tipo di rapporto. Era la fine di ottobre e, almeno stando a quanto finora emerso, Fandaj era venuto a sapere che la ragazza era incinta del secondo figlio dalle colleghe di lavoro di Vanessa.

A quel punto avrebbe capito che nella vita della 26enne non ci poteva più essere spazio per lui. In altre parole apprendere di quella gravidanza può aver fatto esplodere la furia omicida del kosovaro.

Dopo aver insistito affinché lasciasse il compagno e andasse a vivere con lui, avrebbe inviato, la sera del 25 ottobre, un messaggio sul telefonino del fidanzato in cui rivelava il suo rapporto con la 26enne a Nicola Scapinello, e allegava come prova le riprese dei rapporti intimi che aveva avuto con sua moglie. Poi, perdute le speranze, avrebbe deciso di affrontare l'ormai ex amante. Vanessa era arrivata all'incirca alla dodicesima settimana di gestazione quando è stata uccisa.

Bujar Fandaj
Bujar Fandaj

Bujar Fandaj, difeso dalle avvocate Chiara Mazzocato e Chiara Bizzoli, è ora rinchiuso in carcere a Santa Bona e deve rispondere di omicidio volontario pluriaggravato. Intanto il prossimo 30 gennaio sarà il giorno in cui avrà la possibilità di dare la sua versione di quanto successo. Per quella data sarebbe infatti stato fissato l'interrogatorio davanti agli inquirenti.

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