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Expo 2015: bandi su misura per aziende padane, l’Ue apre un fascicolo (VIDEO)

Sotto la lente della Commissione Europea il bando di concorso per idee indetto dalla fondazione Expo 2015, sostanzialmente riservato a imprese operanti entro 350 chilometri dal capoluogo lombardo. L’azione dell’Ue parte da un ricorso presentato da Napoli e Bari, ora il Governo dovrà fornire chiarimenti.
A cura di Alessio Viscardi
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expo 2015, l'Ue apre fascicolo

Expo di Milano 2015 vietato alle imprese del Sud? La motivazione ufficiale è la tutela dell'ambiente, così nel bando di concorso di idee internazionale per la realizzazione delle architetture di servizio per la manifestazione milanese -tra le varie voci che aggiungono punteggio premiale ai progetti- c'è una voce che impone la fornitura delle imprese partecipanti a non più di 350 km dal capoluogo lombardo. La Commissione Europea apre un fascicolo per infrazione delle norme sulla libera concorrenza e chiede al Governo italiano di fornire ulteriori informazioni.

Una norma chilometro-zero ribattezzata chilometro-350, che- come denuncia l'assessore alle attività produttive di Napoli, Marco Esposito- non solo non ha precedenti, ma è lesiva delle norme sulla libera concorrenza: “L'Europa vieta di imporre limiti territoriali sulla fornitura dei materiali”. L'amministrazione napoletana ha quindi fatto ricorso alla Commissione europea assieme al sindaco di Bari, Michele Emiliano. Oggi, Bruxelles apre un fascicolo e impone al Governo italiano di fornire chiarimenti sulla questione entro dieci settimane.

Le imprese del Sud buone solo per l'alimentazione? Nelle stesse ore in cui Bruxelles apre un fascicolo sull'Expo di Milano, una delegazione è in visita in Campania per costituire un Expo Alimentare nella nostra Regione. “L’Expo Milano 2015 sarà incentrato sull’alimentazione. Abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione con una grande iniziativa che promuova l’eccellenza alimentare campana” afferma Giuseppe Esposito, Presidente della Sezione Industria Alimentare dell’Unione Industriali di Napoli. “L’idea è di costruire un progetto Expo Alimentare Campania esteso anche alle altre Sezioni delle territoriali di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno” si legge nel comunicato stampa diramato dall'Unione Industriali. Insomma, la Campania è ben accetta per la mozzarella di bufala, non tanto per l'ideazione dell'esposizione mondiale.

L'Expo 2015 è un evento interamente finanziato da fondi pubblici provenienti da Unione Europea, Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia, ecc… Dal sindaco Giuliano Pisapia e dal governatore Roberto Formigoni nessuna replica ufficiale, il bando prevede l'ideazione di tredici edifici di grandi dimensioni e dodici di media grandezza che dovranno essere totalmente a impatto zero, rimovibili dopo l'esposizione internazionale. Si tratterà di ristoranti, spazi commerciali, servizi, magazzini e locali per la logistica, su una superficie totale di quasi 67 mila metri quadrati. Il costo preventivato è di 63 milioni di euro.

“Noi non siamo contrari a una norma che tuteli il territorio, ma deve l'Ue a codificarla per tutti i bandi pubblici” afferma l'assessore Esposito. A vederla così, potrebbe sembrare che vengano tutelate le imprese “padane” a scapito di tutte le altre aziende operanti in Europa e che potrebbero fornire gli stessi servizi.

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