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Covid 19

Dove si stanno diffondendo le varianti Covid regione per regione

Non solo quella inglese. L’Iss sta monitorando le mutazioni del Coronavirus, anche quella brasiliana (concentrata nell’Italia centrale con punte del 20%) e quella nigeriana, ormai diffuse in diverse zone d’Italia. In Sardegna è stata segnalata una variante già presente in altre nazione europee.
A cura di Biagio Chiariello
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Per quanti il numero dei contagi sia iniziato a scendere negli ultimi giorni, la situazione epidemiologica italiana non consente ancora di abbassare la guardia nei confronti del virus: nella varie regioni proseguono infatti le segnalazioni di casi di coronavirus legati alle varianti, soprattutto alle tre principali monitorate dall'Iss: l'inglese, la brasiliana e la sudafricana.

La diffusione delle varianti in Italia

Stando agli gli ultimi dati dell'Istituto superiore di Sanità, la cosiddetta variante inglese è diventata dominante  in Italia con una prevalenza dell'86,7%, (con valori oscillanti tra le regioni tra il 63,3% e il 100%). Per quella brasiliana la prevalenza è del 4,0% (0%-32,0%), mentre le altre varianti sono tutte sotto lo 0,5%.
“C’è un primissimo miglioramento dovuto alle misure attuate ma la situazione è ancora molto seria e va seguita con la massima attenzione: la variante inglese, che è più veloce nel contagiare, è diventata prevalente e questo è il problema più grande" ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza. Mentre per il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza a preoccupare è soprattutto la variante brasiliana, "concentrata nell'Italia centrale con punte del 20%". Inoltre, per le varianti Uk e brasiliana "abbiamo visto molti focolai anche tra i bambini più piccoli e gli adolescenti e ci sono dati umbri che mostrano incidenze molto elevate”.

Queste sono quelle segnalate

Sardegna, identificata rara variante "A.27"

Il laboratorio dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari ha identificato una variante di SARS-CoV-2, al momento non ancora segnalata nel nostro Paese ma già presente in Slovenia, Francia, Svizzera e Regno Unito. La scoperta di A.27, questo il nome tecnico della variante, è stata fatta il 18 marzo su 4 pazienti cagliaritani, dei quali uno deceduto. Secondo gli esperti "la variante A.27 merita un'attenzione speciale perché presenta una combinazione di due mutazioni peculiari, la N501Y ed L452R che, in combinazione con alcune mutazioni aggiuntive, sembrano essere responsabili di una maggiore trasmissione del virus".

In Emilia-Romagna l'88% dei casi è "variante inglese"

La circolazione del Covid in Emilia-Romagna è per l'88% riconducibile alla variante inglese. L'attività regionale di sorveglianza sulla diffusione di varianti del virus Sars-CoV-2, infatti, ha documentato la crescente presenza in regione della variante VOC 202012/01, Regno Unito, che è divenuta al momento prevalente rispetto al ceppo virale originario. "Dall'ultima indagine effettuata su indicazione del ministero della Salute, la prevalenza di varianti in Emilia-Romagna è risultata complessivamente del 96,5% rispetto al virus originale: 88% per la variante VOC 20212/01. Quest'ultima ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità, superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, che si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando un incremento anche nel numero di casi gravi con conseguente impatto sui sistemi sanitari", secondo i dati della regione.

La variante nigeriana in Alto Adige

Sono 13 i nuovi casi di variante registrati in Alto Adige. A farla da padrona è quella nigeriana (B.1.525) che riguarda 12 dei casi analizzati, tutti nel Comune di Bolzano. Il restante caso invece è di variante sudafricana (B.1.351) ed è stato rilevato nel Comune di Gaies. “L'emergere delle diverse varianti – puntualizza l’Azienda sanitaria – dimostra che, ancora una volta, è molto importante continuare a seguire le norme di prevenzione: mantenere le distanze, osservare l'igiene delle mani e indossare una mascherina. Si tratta di comportamenti da adottare quotidianamente per contenere la diffusione del virus e delle sue varianti”.

Dominio "inglese" in Puglia

La variante ‘inglese' in Puglia è al 92,9% dei campioni esaminati del virus Sars-CoV-2: il dato, riportato nell'ordinanza che il governatore pugliese, Michele Emiliano, con cui ha riconosciuto alle famiglie la possibilità di chiedere la didattica digitale integrata sino al 30 aprile già dalla ripresa delle lezioni in presenza da mercoledì, è il secondo in Italia dopo la Valle d'Aosta per incidenza della variante Uk del Covid. In Puglia, in base a quanto contenuto nell'ordinanza, "la curva epidemica mostra ancora un andamento in salita, con un incremento dei nuovi casi positivi che interessa tutte le fasce d'età, con l'eccezione dei bambini tra 0-5 anni".

Varianti in Umbria

Nel territorio c’è una "prevalenza altissima" delle varianti, ha detto Marco Cristofori, del nucleo epidemiologico della Regione. Ha spiegato che “la curva dei contagi Covid comincia a faticare a piegarsi ancora verso il basso” e la sua discesa "nell'ultima settimana si è praticamente appiattita"

Focolai in Lazio

Focolaio di variante brasiliana del Covid a Fondi, Latina. L'attenzione è alta nella città in provincia di Latina, la prima a diventare zona rossa lo scorso anno per l'emergenza sanitaria. Mentre nel comune di Fara Sabina (Rieti), a fronte dell’aumento di casi e del “sospetto della presenza della variante inglese, confermato dai pre-test”, è stata applicata la zona rossa dal 2 aprile per 14 giorni

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