“Distruggete il Vaticano”: imam in carcere esortava i detenuti al martirio per la jihad
Un imam di origine marocchina di 42 anni detenuto nel carcere di Novara è accusato di istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Sono i carabinieri del Ros l'uomo durante la sua detenzione presso il penitenziario di Alessandria, tra luglio 2020 e marzo 2021, avrebbe fatto propaganda per Al Qaeda e per lo Stato Islamico, esortando i fedeli di Jihad ad armarsi contro i "miscredenti, invitandoli alla commissione di atti di martirio violenza contro le autorità italiane".
Stando a quanto emerso nell'inchiesta condotta dai carabinieri del Ros di Torino l’imam, durante le preghiere del venerdì celebrate all’interno del carcere di Alessandria, avrebbe esaltato in varie circostanze gli attentati terroristici avvenuti in passato in nome del jihad, tra questi quelli commessi in Francia all’indomani della riedizione delle vignette satiriche su Maometto da parte del giornale Charlie Hebdo, nel settembre 2020. L'uomo avrebbe inoltre rivolto invettive nei confronti del popolo ebraico ritenuto "nemico giurato dell’Islam" auspicandone per questa ragione l’eliminazione. Il 42enne è stato oggetto di intercettazioni ambientali in cella che hanno consentito agli inquirenti di portare alla luce la sua attività di proselitismo all’interno del carcere, coinvolgendo altri detenuti di religione musulmana. In alcuni casi il 42enne ha incitato all’odio religioso invocando la distruzione del Vaticano ed esprimendo la propria ammirazione per Osama Bin Laden e Mohammed Atta, uno degli attentatori delle Torri Gemelle. Come se non bastasse l'imam nel corso delle sue preghiere ha più volte espresso la volontà di concretizzare azioni di martirio in nome del jihad mediante attacchi terroristici.