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Diede fuoco e uccise il pitbull Aron a Palermo, chiesta l’archiviazione: “Incapace di intendere e volere”

A distanza di qualche mese dalla tragica fine del cane Aron, il pitbull bruciato vivo dal suo padrone lo scorso gennaio a Palermo e morto pochi giorni dopo, la Procura ha chiesto l’archiviazione per l’uomo che ha ucciso l’animale, considerato incapace di intendere e volere. Sdegno degli animalisti che adesso hanno venti giorni per opporsi.
A cura di Eleonora Panseri
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La storia del cane Aron, il pitbull bruciato vivo dal suo padrone lo scorso gennaio a Palermo, in piazza Croci, e morto pochi giorni dopo, aveva scosso l'opinione pubblica e riacceso il dibattito sul tema delle pene previste per chi fa violenza contro gli animali.

Ora, a distanza di qualche mese dalla tragica fine dell'animale, la Procura di Palermo ha chiesto l'archiviazione per l'uomo che ha dato fuoco e ucciso Aron. Ne ha dato notizia Enrico Rizzi, commissario del Dipartimento tutela animali e lotta alle zoomafie di Sud chiama Nord.

"Questo paese è una vergogna! Questo paese mi fa vomitare! Condividete nei vostri profili. Tutta l’Italia sappia come funziona la giustizia italiana. Mi opporrò con tutti i mezzi, ve lo prometto. Quell’uomo deve andare a processo", ha scritto Rizzi sulla sua pagina Facebook.

Poco dopo i fatti, oltre venti associazioni da tutta Italia avevano presentato denuncia. Adesso avranno a disposizione venti giorni per opporsi alla richiesta della Procura, in qualità di persone offese. Oltre all'accusa di aver provocato la morte del cane, l'indagato era accusato di danneggiamento, minacce, porto d'armi.

Secondo il procuratore aggiunto Ennio Petrigni infatti, che coordina il nuovo pool istituito dal procuratore capo Maurizio De Lucia proprio per indagare sui reati contro gli animali, non può essere celebrato perché l'uomo sarebbe considerato incapace di intendere e di volere e non sarebbe imputabile per vizio parziale o totale di mente. 

La Lega Anti Vivisezione: "Indignati, ci opporremo"

"Siamo indignati e ci opporremo affinché ci sia il processo al responsabile", ha commentato la Lav. "La richiesta del pubblico ministero di archiviazione del procedimento per un caso di maltrattamento e uccisione di tale efferatezza è inaccettabile. Ci prepariamo a presentare l'opposizione", ha detto Alessandra Ferrari, responsabile area animali familiari della Lav.

Che ha aggiunto: "Inoltre, chiediamo un incontro al procuratore della Repubblica a Palermo, Maurizio De Lucia anche alla luce del fatto che per primo in Italia ha formato un pool di magistrati contro il maltrattamento degli animali".

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