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“Dicevano che c’erano solo 15 Panda e 3 trattori”, Margherita Agnelli e l’esposto sull’eredità contesa

Un passaggio dell’esposto presentato da Margherita Agnelli racconta di un dialogo dopo la morte del padre Gianni Agnelli in cui i familiari avrebbero provato a dirle che in Italia l’Avvocato aveva lasciato pochi beni oltre a quelli già noti, come una quindicina di Fiat Panda e Fiorini, 7 ciclomotori Piaggio e 3 trattori.
A cura di Antonio Palma
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"Grande Stevens, scodellandomi sul tavolo un foglio contente i conti correnti e gli ulteriori pochi beni in Italia (una quindicina di Fiat Panda e Fiorini; 7 ciclomotori Piaggio e 3 trattori), mi disse solo: ‘Questo è il resto' ", è un passaggio dell'esposto presentato da Margherita Agnelli che ha dato il via al nuovo capitolo della guerra interna alla famiglia Agnelli sull'eredità contesa che la vede contro gli stessi figli del primo matrimonio, gli Elkann.

Il testo, riportato da la Verità, fa riferimento a uno dei movimentati incontri di famiglia pochi mesi dopo la morte di Gianni Agnelli quando si doveva dare seguito alla volontà testamentaria del defunto e spartirsi i beni. Già all'epoca infatti la stessa figlia dell'Avvocato e di Marella Caracciolo contestava la vera natura del patrimonio di famiglia in Italia che ora è oggetto anche delle nuove indagini in corso da parte della procura di Torino e delle Fiamme Gialle.

Il dialogo di quell'incontro, già riportato in un memoriale lo stesso anno della morte di Gianni Agnelli, confluì poi nell'esposto del 2009 e in quello presentato a Torino nel 2022, atti che ruotano sempre attorno al presunto tentativo di nascondere i beni reali di famiglia. Negli esposti Margherita Agnelli ha raccontato di aver tentato in quei mesi di avere una visione di insieme dei beni del padre al momento dell’ufficializzazione delle disposizioni testamentarie ma di essersi trovata davanti a un muro.

Secondo Margherita Agnelli,  i principali gestori del presunto patrimonio nascosto sarebbero stati l’avvocato Franzo Grande Stevens e il manager Gianluigi Gabetti, i due più fidati consiglieri del padre. A loro Margherita Agnelli si riferisce raccontando dell'occasione del dialogo del 2003.

La figlia Agnelli riferisce infatti che Gabetti la accusò di non riconoscere le vere volontà del padre. "Gli ricordai che non avevo ancora ricevuto la situazione “complessiva” della successione: intervenne a quel punto Grande Stevens che, scodellandomi sul tavolo un foglio contente i conti correnti e gli ulteriori pochi beni in Italia (una quindicina di Fiat Panda e Fiorini; 7 ciclomotori Piaggio e 3 trattori), mi disse solo: “Questo è il resto”. Mia madre e mio figlio non dissero una parola per difendermi dalle offese di Gabetti, che abbandonò la stanza", è il racconto di Margherita Agnelli sul presunto tesoro nascosto di famiglia.

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