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Covid 19

Covid, Andreoni: “Le libertà dell’estate ci sono costate più di 5mila morti”

“Le libertà che ci siamo presi ad agosto ci sono costate oltre 5 mila morti, mi spiace dirlo. Se lasciamo che il virus si riprenda, a gennaio pagheremo uno scotto grandissimo. Dobbiamo fare festa ma anche grande attenzione”. Così Massimo Andreoni primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, ad Agorà.
A cura di Biagio Chiariello
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"Le libertà che ci siamo presi ad agosto, spiace dirlo in maniera così cruda, ci sono costate più di 5mila morti in questi ultimi mesi. A luglio eravamo ad alcune decine di casi" positivi a al Covid "al giorno, adesso al meglio arriveremo a Natale con 5-10mila casi al giorno. Se lasciamo il virus riprendere, a gennaio pagheremo uno scotto gravissimo in termini sia di ricoveri sia di mortalità". Questo il monito di Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, intervenuto stamattina ad ‘Agorà' su Rai3. L'esperto invita a "non abbassare la guardia" proprio ora. Anche a Natale "dobbiamo fare festa – avverte – ma con grande attenzione".

Sulla riapertura delle scuole

Andreoni ha poi parlato della possibilità riapertura a breve delle scuole. “Si può anche fare. ma bisogna poi porre un’attenzione immediata a quello che accade. Se vediamo che le scuole ridetermineranno un nuovo aumento dei casi bisognerà richiuderle”. "Quindi, se si vuole provare" a riaprire l'attività didattica in presenza anche per gli studenti che ora frequentano a distanza, "si può anche provare, ma con attenzione grande e maggiore rispetto ai mesi passati", ha affermato ancora Andreoni.

Attività svolte "non in sicurezza"

"Sappiamo perfettamente – sottolinea l'esperto – quello che succede in termini di aumento dell'epidemia, in funzione dell'allentamento delle misure messe in atto per contenerla. Chiaro che si possono fare molte cose, ma solo se siamo certi che le misure che mettiamo in atto" affinché le attività consentite si svolgano in sicurezza "verranno considerate e tenute presenti da tutti. Questo accade? La risposta – osserva Andreoni – purtroppo è no".

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