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Covid 19

In Toscana 400 bambini cinesi in isolamento domiciliare anti Coronavirus: controllati ogni giorno

Quasi quattrocento bimbi cinesi residenti in Toscana – 370 dei quali nelle province di Firenze, Prato e Pistoia – sono in isolamento domiciliare e vengono ogni giorno sottoposti a controlli da parte del personale sanitario dalle Asl per scongiurare eventuali casi di coronavirus. L’ha reso noto la Regione Toscana.
A cura di Davide Falcioni
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Quasi quattrocento bambini cinesi residenti in Toscana – 370 dei quali nelle province di Firenze, Prato e Pistoia – sono in isolamento domiciliare e vengono ogni giorno sottoposti a controlli da parte del personale sanitario dalle Asl per scongiurare eventuali casi di coronavirus. E' quanto è emerso dalla riunione della task force istituita dalla Regione Toscana per far fronte all'emergenza Covid-19 che si è tenuta a oggi pomeriggio nella sede dell'Assessorato al diritto alla salute a Firenze.

In una nota si spiega che a seguito dell'invio ai dirigenti scolastici da parte della Regione della circolare ministeriale sulle scuole dell'8 febbraio, le segnalazioni di "studenti rientrati o in rientro dalle aree a rischio" sono state circa 400, in particolare 370 dalla Asl Toscana centro, 9 alla Asl Sud Est, altre 9 a quella Nord Ovest. "Anche questo – spiega la Regione – è un modo che consente di esercitare un controllo sull'intera famiglia", non viaggiando i bimbi da soli, "quindi le segnalazioni riguardano di fatto tutta la famiglia. Circa 400 bambini (di cui 370 nella Toscana centro) sono quindi in isolamento domiciliare e vengono controllati quotidianamente".

L'assessore Regionale alla Sanità Stefania Saccardi ha specificato che sul rientro dei cinesi dalla madrepatria in Toscana "abbiamo avuto degli incontri, grazie anche al prefetto di Firenze, con il loro console per fronteggiare l'emergenza. C'è una fortissima collaborazione da parte della comunità cinese". "Abbiamo chiesto loro di non adottare il ‘fai da te' – precisa Saccardi – ma di consentire alle nostre autorità sanitarie di monitorare la situazione di bambini e adulti che decidono di stare a casa. Siamo in contatto telefonico costante con le famiglie, abbiamo mediatori ovunque così da non avere problemi di comunicazione, li monitoriamo e abbiamo spiegato esattamente cosa fare nel caso in cui insorgano sintomi che possano far sospettare la presenza del virus". Sui 2.500 cinesi di ritorno Saccardi aggiunge che sono "numeri forniti dal consolato e comprendono chi già nei giorni scorsi è rientrato dalla Cina, inclusi i bambini già in autoquarantena".

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