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Covid 19

I bergamaschi in quarantena per Covid a Palermo ringraziano la città con biglietti sui vetri

La comitiva di turisti bergamaschi che si trova in quarantena a Palermo, di cui fa parte la prima donna risultata positiva al coronavirus in Sicilia, hanno voluto ringraziare la città per l’accoglienza calorosa ricevuta. Per questo hanno affisso dei bigliettini con messaggi d’affetto sui vetri dell’hotel in centro, in cui alloggiano, in isolamento.
A cura di Annalisa Cangemi
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A Palermo i bergamaschi risultati positivi al coronavirus, primi tre casi di Covid-19 in Sicilia, hanno ringraziato il personale sanitario e i cittadini palermitani per l'accoglienza ricevuta. La prima persona che si è sentita male è una turista di 66 anni in vacanza a Palermo, che viaggiava con una comitiva. La donna, ricoverata all'ospedale Cervello lunedì scorso, ha ‘festeggiato' lì il suo compleanno, giovedì 27 febbraio.

Il marito della donna, anche lui positivo al coronavirus, è invece in quarantena nell'hotel in centro in cui alloggiava il gruppo di 29 persone: sono tutti in isolamento nello stesso albergo. Il gruppo era partito dall'aeroporto di Orio al Serio venerdì 21 febbraio per un tour in Sicilia. I turisti in isolamento hanno voluto manifestare la loro gratitudine verso i siciliani attaccando tanti bigliettini sul vetro dell’hotel che li ospita.

"Mia moglie ha compiuto gli anni in ospedale, l'altro ieri. Sta bene, anche io sto benissimo. Ho solo capito sulla mia pelle che, stare in ‘carcere', dev’essere una cosa bruttissima". Il primo tampone aveva dato esito negativo: solo il secondo accertamento ha rivelato che l'uomo, un pensionato di 72 anni, residente a Gandino, ha contratto il virus, anche se in assenza di sintomi.

La donna bergamasca si era sentita male domenica 23 febbraio, poi nella notte fra domenica e lunedì è stata portato al Cervello. Dopo qualche linea di febbre iniziale, le sue condizioni sono migliorate. Anche un terzo turista bergamasco asintomatico – un medico classe 1957  – è risultato positivo al coronavirus. La donna è l'unica ad essere attualmente ricoverata in ospedale.

"A differenza di mia moglie, io sono risultato negativo al primo test. E quindi ci hanno separato immediatamente. Solo in un secondo momento si è capito che anche io, pur non avendo alcun sintomo, ho contratto il virus. Di altri tamponi, per ora, non ne ho fatti. Parlo con i medici via telefono, vogliono sapere se ho febbre e se sto bene. Quello che più mi angoscia è la fatica nell’ottenere informazioni su mia moglie", ha spiegato l'uomo, come riportato da ‘L'Eco di Bergamo'.

"Ma quando siamo partiti – specifica – venerdì scorso, non c’era stato ancora alcun caso. Noi, poi, facciamo una vita molto riservata. Sarà anche per questo che non soffro troppo l’isolamento di queste ore. Sono abituato a stare nel mio studio, sono un appassionato di storia dell’arte. Posso dedurre di aver contratto il virus da mia moglie, ma dove l’abbia contratto lei proprio non lo so".

I turisti in quarantena dell'hotel in centro a Palermo non possono uscire dalla loro stanza: "Ieri ci hanno per la prima volta consentito di uscire, a turno, nei corridoi per prendere una boccata d’aria – racconta la guida turistica di Bergamo Daniela Mancia -. E stamattina una pasticceria della città ci ha fatto avere dei cannoli, un gesto davvero affettuoso".

E il calore della città si fa sentire. Ci sono bar che offrono l'aperitivo, pasticcerie che regalano dolci tipici. "Sappiamo che c’è qualche sporadica manifestazione di ostilità nei nostri confronti – aggiunge il pensionato di Gandino – ma riceviamo anche moltissime manifestazioni di affetto". E un aiuto è arrivato anche da Bergamo: Avis, associazione Terza Università e Auser, dopo aver raccolto le esigenze dei turisti in quarantena, hanno inviato loro beni di prima necessità. Sul fronte sanitario, i cittadini bergamaschi sono seguiti dalle autorità locali.

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