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Covid 19

Coronavirus e scuola, bene la sicurezza in classe ma per 9 studenti su 10 è caos trasporti

A un mese dalla riapertura delle scuole in Italia, Skuola.net ha condotto un’indagine intervistando 3800 studenti, di medie e superiori, sul ritorno al classe in piena pandemia. Più di 8 su 10 raccontano di assembramenti all’ingresso e all’uscita. E per chi prende i mezzi pubblici la sensazione di essere a rischio è ancora più palpabile: per 9 su 10 è difficile se non impossibile mantenere le distanze di sicurezza su autobus, metropolitane, tram e treni.
A cura di Ida Artiaco
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Ad esattamente un mese dalla riapertura delle scuole nella maggior parte delle regioni italiane, dopo i sei mesi di stop dovuti al lockdown per l'emergenza Coronavirus, studenti e docenti tirano le somme del ritorno in classe all'insegna delle nuove norme di sicurezza per contenere la trasmissione del contagio. E il risultato è assolutamente positivo, ad eccezione di alcuni problemi, come i banchi monoposto, che stanno ancora arrivando in alcune parti d'Italia. La maggior parte dei disagi, infatti, non è dentro bensì fuori dalle mura scolastiche, come testimonia un'indagine condotta da Skuola.net che ha realizzato chiedendo a 3800 alunni, di medie e superiori, come è stato il ritorno al classe in piena pandemia.

Più di 8 studenti su 10, infatti, raccontano di assembramenti all'ingresso e all’uscita (nonostante per una quota di poco inferiore – il 70% – la scuola abbia introdotto orari scaglionati per la
prima e l’ultima campanella). E per chi prende i mezzi pubblici la sensazione di essere a rischio è ancora più palpabile: per 9 su 10 è difficile se non impossibile mantenere le distanze di sicurezza su autobus, metropolitane, tram e treni (il 43% dice di dover viaggiare letteralmente attaccato agli altri passeggeri, il 47% che un minimo di distanza si riesce a rispettarla ma che gli spazi sono comunque limitati). Va meglio proprio in classe, dove la maggior parte si sente al sicuro. Dentro gli edifici, infatti, tutto (o quasi) sembra girare nel verso giusto. Ormai più di 7 studenti su 10 possono contare sulla mascherina fornita dalla propria scuola; è vero che il 27% dice che ancora deve portarsela da casa, ma se pensiamo che un sondaggio simile effettuato a fine settembre raccontava che a doversi arrangiare da solo era più di 1 su 2 è evidente quanti passi avanti siano stati fatti in poche settimane. Copertura pressoché totale anche per i gel igienizzanti: l'83% degli intervistati lo
ha a disposizione anche in classe, il 14% solo nelle aree comuni dell'istituto. Ciò vuol dire che sono rarissimi i casi in cui gli alunni devono disinfettarsi le mani esclusivamente con prodotti personali. A 1 su 3 viene persino misurata la temperatura all'ingresso di scuola.

Tra le note dolenti, il capitolo banchi e distanziamento. Ad oggi, circa 1 ragazzo su 10 si lamenta che nel suo istituto ci si deve arrangiare con delle semplici sedie (persino senza un appoggio per scrivere e prendere appunti). Mentre in 1 caso su 4 – ma al Sud si arriva al 40% – la scuola ha rimediato all'assenza dei banchi singoli ridisegnando il posizionamento dei banchi doppi che già avevano in dotazione (a volte alternandoli con qualche banco singolo). Una missione, quella del distanziamento, spesso però fallita visto che il 28% è costretto a indossare la mascherina per tutto il
giorno, anche se è seduto in classe.

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