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Covid 19

Chiuse le aree di servizio. Camionista accusa: “Noi essenziali, non mangiamo sigarette”

Un autotrasportatore ha pubblicato uno sfogo su Facebook: “Stiamo fornendo un servizio all’Italia, garantendo supermercati sempre pieni, forniti di tutto. Poi andiamo al bar per chiedere qualcosa ma ci permettono solo di comprare le sigarette. Devono essere riaperte le aree di servizio”.
A cura di Davide Falcioni
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Se è vero che nell'emergenza coronavirus la prima linea è quella rappresentata da medici e infermieri, è altrettanto vero che alle loro spalle c'è chi – con il suo lavoro – permette al resto d'Italia di andare avanti in un momento difficilissimo: milioni di operai nelle fabbriche che producono beni essenziali, commessi dei supermercati e autotrasportatori che garantiscono l'approvvigionamento di cibo e materiale sanitario. Il ruolo di questi ultimi è stato riconosciuto anche dal decreto del Presidente del Consiglio ma le difficoltà che ogni giorno devono sostenere sono molte, a partire dalla chiusura dei punti di ristoro come bar e ristoranti nelle alle aree di servizio non  presenti nelle arterie autostradali (si fa riferimento dunque a statali e strade a lunga percorrenza).

Per questa ragione Michele Perrotti, autotrasportatore, ha pubblicato un video di sfogo su Facebook scagliandosi contro governo e sindacati e denunciando come l'attuale situazione non consenta loro di prendere neanche un caffè: “Stiamo fornendo un servizio all’Italia, garantendo supermercati sempre pieni, forniti di tutto. Poi andiamo al bar per chiedere qualcosa ma ci permettono solo di comprare le sigarette. Riforniamo pastifici, mulini e quant’altro. Vi facciamo trovare pasta, formaggi, ortaggi. Non vi facciamo mancare niente ma a noi manca tutto. L’associazione di categoria ci ha abbandonato. Fanno bella figura con il nostro sedere. Chiediamo la riapertura delle aree di servizio. Noi non siamo delle bestie, abbiamo delle famiglie. Noi non mangiamo sigarette. Se continua così bloccheremo l’Italia. Lunedì siamo pronti a scioperare”.

A rendere tutto più difficile il preannunciato sciopero dei benzinai decretato da domani notte, a partire dalla rete autostradale, con estensione anche a seguire della viabilità ordinaria. “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”. Lo annunciano in una nota Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio).

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