Coniugi fatti a pezzi a Firenze, su una valigia trovato dna maschile

Ci sono aggiornamenti sul caso dei due coniugi albanesi scomparsi a Firenze nel 2015, fatti a pezzi e abbandonati in alcune valigie trovate l'anno scorso fra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Un profilo di dna incompleto, appartenente a un uomo, è stato trovato sulla maniglia di una delle sei valigie dove erano stati nascosti i resti di Shpetim e Tauta Pasho. Questa nuova traccia, a quanto si apprende, potrebbe essere frutto di una contaminazione successiva al ritrovamento del reperto. È quanto emerge dalle analisi condotte dai carabinieri del Ris della procura di Firenze.

A quanto si apprende altre tracce di Dna miste, con una componente maggioritaria femminile, sono state trovate su 14 reperti presi nell'appartamento di Firenze dove secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto il duplice omicidio della coppia di coniugi.
Cadaveri in valigia, chi sono gli indagati
Al momento l’inchiesta vede indagati il figlio della coppia Taulant Pasho, la sua ex Elona Kalesha e il fratello minore di lei Denis Kalesha. Secondo il difensore di Elona Kalesha l’assenza di un dna femminile sui manici delle valigie confermerebbe che i bagagli con cui la donna fu vista uscire dalla casa di Firenze da alcuni testimoni non sarebbero quelli che contenevano i cadaveri dei coniugi. Elona Kalesha, che è stata arrestata lo scorso dicembre nell'ambito dell'inchiesta, fu vista da alcuni condomini mentre portava via una o più valigie, da cui fuoriusciva un liquido dall'odore pungente, che lei giustificò come vino. Sempre secondo l’avvocato della ex nuora delle vittime non è escluso che le tracce di Dna trovate nella casa possano appartenere a soggetti estranei alle indagini, poiché dal momento della scomparsa dei coniugi nel 2015 e fino al 2020 l’abitazione è stata affittata a diverse persone.