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Ciro Esposito è morto, il tifoso non ce l’ha fatta

Ciro Esposito è morto alle 6.21 di questa mattina al reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, dove il tifoso era ricoverato da 50 giorni. Ciro fu ferito il 3 maggio poco prima della finale di Coppa Italia.
A cura di Redazione
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Ciro Esposito non ce l'ha fatta. La notizia che non avremmo mai voluto confermare, arriva invece alle prime ore di questa mattina, alle 6.21 dal reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove il tifoso era ricoverato da 50 giorni. Le condizioni di Ciro si erano aggravate nella giornata di ieri, dopo i numerosi interventi chirurgici che, nel corso del tempo, avevano fatto sperare ad un miglioramento. Ciro Esposito è sempre stato cosciente fino al coma irreversibile. Poi la fuga di notizie, tanta confusione, a gettare sconforto su sconforto.

Ciro Esposito è morto "per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali", dichiara Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli, il quale ha espresso, a nome del reparto "profondo cordoglio e vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di dolore per la perdita del proprio figlio".

Lo striscione apparso a Napoli dopo la morte di Ciro Esposito e poi rimosso
Lo striscione apparso a Napoli dopo la morte di Ciro Esposito e poi rimosso

Lo zio aveva detto: "Basta violenza in suo nome"

Nella convulsa giornata di ieri, lo zio di Ciro Esposito aveva chiesto "giustizia legale" per quanto avvenuto durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, a Roma:

Speriamo ormai solo in un miracolo, le responsabilità sono molte, vogliamo la rimozione del questore di Roma oltre la condanna di quel fascista di Daniele De Santis, perché c'è stato un problema di ordine pubblico innegabile. E vogliamo che non sia più violenza in nome di Ciro, mai più. Vogliamo giustizia, non vogliamo che il nome di mio nipote sia usato per altre violenze. Ma il questore e il prefetto di Roma devono dimettersi.

Il clima è teso a Roma, con le forze dell'ordine in allerta nella Capitale per scongiurare l'eventuale arrivo di gruppi isolati di tifosi napoletani dopo il decesso di Ciro Esposito. Nel particolare si temono raid di vendetta nei confronti della tifoseria romanista, visto che a sparare sarebbe stato un ultrà giallorosso, Daniele De Santis.

Gli incidenti avvenuti prima della finale di Coppa Italia

Per gli incidenti avvenuti poco prima del match decisivo per l'assegnazione della Coppa Italia, giocato a Roma tra Fiorentina e Napoli, e per il ferimento di Ciro Esposito, deceduto questa mattina alle ore 6.21, è detenuto con l'accusa di tentato omicidio, Daniele De Santis. Stando alle dichiarazioni degli inquirenti, Daniele De Santis avrebbe fatto fuoco in direzione di alcuni supporter della squadra partenopea, tra cui Ciro Esposito, dopo una rissa che ha coinvolto altre tre persone, al momento ancora non identificate. Daniele ‘Gastone' De Santis avrebbe provocato alcuni tifosi del Napoli a bordo di un bus, lanciando oggetti e fumogeni.

L'avvocato chiede lutto nazionale per Ciro Esposito

Richiesta di lutto nazionale per Ciro Esposito, il tifoso del Napoli deceduto questa mattina dopo circa cinquanta giorni di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma. Ad avanzare la richiesta è stato il legale della famiglia del giovane 27enne, l'avvocato Angelo Pisani, dopo aver appreso del decesso del ragazzo colpito a maggio nei pressi dello stadio Olimpico di Roma prima della partita Napoli Fiorentina valida per la finale di Coppa Italia. "All'alba il cuore di Ciro si è fermato, chiediamo per il lutto nazionale per il nostro ragazzo" ha affermato l'avvocato che è anche presidente della municipalità di Napoli di cui fa parte il quartiere di Scampia, zona di Napoli dove Ciro viveva con la famiglia. Lo stesso avvocato ha chiesto che l'ultimo saluto al giovane gli sia dato nell'auditorium del quartiere, con tutti i napoletani. "Per noi adesso è il momento del dolore, ma il nostro obiettivo è riportare Ciro al più presto a casa e stiamo lavorando per poter accelerare i tempi e ripartire per Napoli" ha commentato invece lo zio del tifoso napoletano. "Speriamo che almeno su questo ci sia un po' di pietas umana e ci venga evitato un lungo strazio anche per tornare a casa" ha proseguito l'uomo riferito al fatto che ci vorrà un'autorizzazione della magistratura perché c'è un'inchiesta in corso e potrebbe essere richiesta un'autopsia.

Lutto cittadino a Napoli per Ciro Esposito

Lutto cittadino a Napoli per Ciro Esposito. Dopo la richiesta del legale di famiglia, arriva il primo gesto da parte delle istituzioni per la morte del tifoso Napoletano. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, infatti ha appena proclamato il lutto cittadino per la scomparsa del giovane 27enne colpito dai proiettili di pistola lo scorso 3 maggio, prima della finale di Coppa Italia all'Olimpico. Ad annunciarlo è stato lo stesso primo cittadino Partenopeo che sul suo profilo twitter ha commentato: "Ciro è morto e a Napoli proclamiamo il lutto cittadino. Per Ciro, per i familiari, per il nostro popolo. Per dire no al binomio calcio-violenza".

L'auditorium di Scampia dove sarà allestita la camera ardente per Ciro Esposito
L'auditorium di Scampia dove sarà allestita la camera ardente per Ciro Esposito

I familiari di Ciro Esposito: "Ciro eroe civile, chi ha sbagliato paghi"

"Alle 6 di mercoledì mattina dopo un calvario durato 50 giorni si è spento il nostro Ciro, un eroe civile. Quel maledetto 3 maggio il nostro Ciro è intervenuto in via Tor di Quinto a Roma per salvare i passeggeri del pullman delle famiglie dei tifosi del Napoli calcio. Il nostro Ciro ha sentito le urla di paura dei bambini che insieme alle loro famiglie volevano vedere una partita di calcio; è morto per salvare gli altri". Sono queste le prime parole  della famiglia di Ciro Esposito dopo la morte del giovane tifoso napoletano al Policlinico Gemelli di Roma.  I familiari del 27enne chiedono ora giustizia per Ciro e fanno appello alle istituzioni per trovare i colpevoli. "Daniele De Santis non era solo. Vogliamo che vengano individuati e consegnati alla giustizia i suoi complici. Vogliamo che chi, nella gestione dell’ordine pubblico, ha sbagliato paghi. Innanzitutto il prefetto di Roma che non ha tutelato l’incolumità dei tifosi napoletani. Chiediamo al presidente del Consiglio di accertare le eventualità responsabilità politiche di quanto accaduto" scrivono i familiari, aggiungendo: "Nessuno può restituirci Ciro ma in nome suo chiediamo giustizia e non vendetta. Vogliamo ringraziare tutti coloro che in questi 50 giorni hanno manifestato la loro solidarietà. Oggi non è gradita la presenza delle istituzioni che si sono nascoste in questi 50 giorni di dolore".

Le condoglianze di De Laurentiis e della Roma

Intanto alla famiglia di Ciro Esposito arrivano le condoglianze dal mondo sportivo, in particolare dal presidente del Napoli e dalla A.S. Roma. "È una tragedia che deve far riflettere il mondo del calcio e delle istituzioni che collaborano con esso" ha dichiarato il presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis, aggiungendo: "Ciro era un nostro tifoso che voleva passare una serata di gioia tifando per la propria squadra. Esprimo ai genitori ed a tutta la sua famiglia le mie più sentite condoglianze, unitamente a tutto il Napoli". L'As Roma esprime "rammarico per la tragica scomparsa di Ciro Esposito e si stringe ai suoi familiari. Il club rinnova il proprio sconcerto di fronte al verificarsi di episodi così drammatici in concomitanza di eventi sportivi e auspica che tali tragedie non debbano mai ripetersi".

Lo striscione a lutto per la Morte di Ciro Esposito
Lo striscione a lutto per la Morte di Ciro Esposito

Don Patriciello: "Pagato un prezzo altissimo"

"Ciro ha pagato un prezzo altissimo", così Don Patriciello, il prete anticamorra che ha rilasciato una dichiarazione all'Adnkronos, "per mano di violenti che non hanno niente a che fare con lo sport. Andrò a concelebrare il suo funerale a Scampia ed abbraccio forte la sua famiglia. Dobbiamo imparare a vivere, il gioco e lo sport dicono gratuità e bellezza e non possono esserci nemici, né fuori né dentro lo stadio. Dobbiamo stare vicino ai giovani e far capire che il calcio non è un affare, ma una realtà che serve per crescere".

I funerali tra venerdì e sabato a Scampia

Nell'attesa che la famiglia possa disporre del corpo, il pm di Roma ha fatto sapere che i funerali potrebbero celebrarsi tra venerdì e sabato a Scampia. Non è intenzione della questura di vietare i funerali pubblici, ma ci sarà massiccio spiegamento delle forze dell'ordine, a tutela e prevenzione. Parenti ed amici di Ciro Esposito sono riuniti al Policlinico Gemelli di Roma, mentre la famiglia ha annunciato l'intenzione di non rilasciare altre dichiarazioni per la giornata di oggi. L'avvocato ha fatto sapere che è stata inoltrata l'istanza alla magistratura per il rilascio della salma.

Ciro ha riconosciuto De Santis in foto durante il ricovero

Ciro Esposito prima di morire avrebbe riconosciuto in foto Daniele De Santis, il tifoso della Roma arrestato con l'accusa di avergli sparato. Il riconoscimento sarebbe avvenuto in un momento di lucidità durante la sua degenza al policlinico Gemelli di Roma. A riferirlo è lo zio di Ciro, Pino Esposito, durante un’intervista a Servizio Pubblico, la trasmissione di Michele Santoro che sta lavorando a uno speciale sul caso. “Mio nipote ha riconosciuto, in un momento di lucidità, Daniele De Santis. Ciro gli era andato incontro per bloccarlo. De Santis, ha raccontato mio nipote, buttava bombe carta contro il pullman dei tifosi pieno di donne e bambini. Non si era accorto che De Santis fosse armato: e quello gli ha sparato" ha riferito l'uomo, aggiungendo: "Dopo una piccola colluttazione, De Santis è caduto a terra, e ha continuato a sparare, ferendo anche altri ragazzi assieme a Ciro. Poteva essere una strage”. Nell'intervista a Sandro Ruotolo lo zio di Ciro ribadisce inoltre che "De Santis non era solo a sparare contro il pullman di tifosi napoletani: con lui c’erano altre persone con i caschi”.

Napolitano scrive alla mamma di Ciro Esposito

“Le esprimo i sentimenti di cordoglio del presidente Napolitano per le sofferenze e la morte di suo figlio Ciro”: questo il testo del telegramma inviato dal segretario generale, Donato Marra, alla signora Antonella Leardi. Un messaggio dopo la morte di Ciro è arrivato anche dal ministro dell’Interno Angelino Alfano secondo il quale “ce la faremo a cacciare i violenti dagli stadi”. Alfano ha espresso “profondo dolore” per la morte del tifoso napoletano: “La violenza – ha aggiunto – è la negazione dello sport; è il contrario dell'amore per il calcio di milioni di italiani”. Dal mondo dello sport anche Francesco Totti, capitano della Roma, ha voluto inviare un messaggio di cordoglio per la morte di Ciro: “Il dolore per la perdita di un figlio è la cosa peggiore che possa accadere a un genitore. Da uomo e da padre do un abbraccio ai familiari di Ciro”.

Daniele De Santis trasferito per motivi di sicurezza

Daniele De Santis, l’ultras della Roma accusato di avere sparato a Ciro Esposito, è stato trasferito per motivi di sicurezza nella struttura protetta dell'ospedale Belcolle di Viterbo. “Gastone” De Santis si trovava in stato di arresto presso il Policlinico Umberto I di Roma. A De Santis, i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio contestano ora, dopo la morte di Ciro Esposito, l'omicidio volontario.

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