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“Ci tocca durante il sonno”, a Cosenza bimbe di 11 e 9 anni incastrano il nonno che abusava di loro

Inquietante lo scenario di quanto avveniva in casa emerso dalle audizioni protette delle due bimbe. Le due piccole hanno rivelato che gli abusi andavano avanti addirittura almeno da cinque anni senza che nessuno se ne accorgesse e sarebbero proseguiti fino all’anno scorso. L’uomo si raccomandava loro di non dire nulla poiché “faceva le stesse cose con la nonna”.
A cura di Antonio Palma
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Continui abusi sessuali sulle due nipotine di 11 e 9 anni mentre le due piccole erano a letto, approfittando dell’assenza degli altri familiari in casa, queste le pesantissime accuse nei confronti di un uomo di 62 anni arrestato nelle scorse ore dai carabinieri di Cosenza per il reato di violenza sessuale aggravata. A incastrare il nonno i racconti delle stesse nipotine che si sono confidate prima con la zia e poi con la mamma facendo scattare l’allarme. La prima a rivelare quanto accadeva tra le mura domestiche è stata la sorella più piccola, sempre più turbata da quanto accadeva, seguita poi dalla sorella maggiore che ha rivelato i medesimi abusi subiti per mano del nonno. Inquietante lo scenario di quanto avveniva in casa emerso dalle audizioni protette delle due bimbe. Le due piccole hanno rivelato che gli abusi andavano avanti addirittura almeno da cinque anni senza che nessuno se ne accorgesse e sarebbero proseguiti fino all'anno scorso.

Le due vittime hanno raccontato che il nonno prima le avrebbe toccate nelle parti intime, approfittando del sonno, poi sarebbe andato anche oltre fino a costringerle ad avere rapporti sessuali completi con lui. Il tutto sempre nell’abitazione di famiglia in un paesino dell'hinterland cosentino. La sorella più grande ha riferito inoltre che dopo le attenzioni morbose il nonno avrebbe raccomandato loro di non dire nulla poiché "faceva le stesse cose con la nonna". Dopo la denuncia presentata dai familiari, i carabinieri hanno subito avviato le indagini riuscendo a raccogliere numerosi elementi indiziari a carico dell’uomo fino ad arrivare al suo arresto effettuato dai militari della Compagnia di Rende, nel Cosentino. I carabinieri infatti hanno eseguiti una ordinanza restrittiva degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica.

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