Chi era Guerrina Skocaj, la donna morta nella frana di Cormons: “Era terrorizzata, chiedeva di essere salvata”

È stato recuperato nel corso della notte anche il corpo della seconda vittima della frana che ha travolto una casa a Brazzano di Cormons, nel goriziano. Si tratta di Guerrina Skocaj, 83 anni, dispersa da ieri: i Vigili del fuoco l’hanno raggiunta poco prima di mezzanotte, dopo ore sospese tra la speranza che fosse ancora viva e il timore che invece non ce l'avesse fatta: la donna era stata individuata già intorno alle 22, ma il maltempo e il rischio di nuovi cedimenti avevano costretto le squadre a interrompere ogni tentativo di estrarla. Quando la pioggia ha concesso una tregua, i soccorritori sono tornati indietro in quella lingua di fango ancora instabile per completare il recupero.
Con il ritrovamento della pensionata, si chiude il conto dei dispersi: in precedenza era stato rinvenuto anche il corpo dell’altro uomo mancante, Quirin Kuhnert, il 32enne cittadino tedesco che aveva tentato di mettere in salvo l'anziana. Nessun altro risulta all’appello. La frana che nella notte tra domenica e lunedì ha cancellato una schiera di tre abitazioni ha lasciato un solo sopravvissuto: Matteo Betteto, 35 anni, enologo, scagliato a metri di distanza dalla massa di detriti e ritrovato semi sepolto, ma vivo, dai pompieri.

Dal letto dell’ospedale di Udine, Betteto ha ripercorso quei minuti che hanno cambiato tutto, affidando ai quotidiani del gruppo Nem un racconto intriso di lucidità e shock. "Erano le cinque quando ho sentito i massi rotolare e il rumore degli alberi sradicati. Ho sentito le urla del mio vicino, Quirin, che chiamava aiuto. Con lui c’era la compagna, Jessica. Una prima frana aveva già colpito la casa di Guerrina Skocaj: il fango aveva invaso la via, lei era affacciata alla finestra e chiedeva di essere aiutata a uscire. Era terrorizzata. Ho preso una scala, mentre Quirin la teneva ferma sui sampietrini ormai divelti".
Il tentativo di salvarla è durato pochi istanti. "Sono riuscito a raggiungerla – ha continuato il sopravvissuto – ma mentre iniziava a scendere siamo stati investiti da una seconda, enorme colata di detriti. È stata come un’esplosione. Sono stato catapultato a vari metri, letteralmente volato dall’altra parte della strada. Ero sulla parte più alta della scala: questo mi ha salvato. Guerrina e Quirin, che si trovavano più in basso, sono stati travolti. Avevo addosso macerie e fango, ma sono rimasto in superficie. Con il cellulare che avevo ancora in mano ho chiamato i soccorsi. In pochi minuti sono arrivati Vigili del fuoco e 118. Avevo la gamba rotta, perdevo molto sangue. Volevo solo trascinarmi via, ma non riuscivo a muovermi".