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Cesare Battisti inizia lo sciopero della fame e delle terapie: “Il mio isolamento è illegittimo”

L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo detenuto in regime di isolamento diurno nel carcere di Massama, in provincia di Oristano, ha intrapreso lo sciopero della fame e il rifiuto delle terapie come forma di protesta per le condizioni della sua detenzione. Il regime di isolamento, infatti, è scaduto da oltre un anno.
A cura di Davide Falcioni
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Cesare Battisti
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Cesare Battisti, ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo detenuto in regime di isolamento nel carcere di Massama, in provincia di Oristano, ha comunicato tramite il suo avvocato Davide Steccanella di aver intrapreso lo sciopero della fame e il rifiuto delle terapie come forma di protesta per le condizioni della sua detenzione "avendo esaurito ogni altro mezzo per far valere i miei diritti". Il legale ha inoltre spiegato che Battisti da oltre un anno e mezzo è in isolamento diurno nel penitenziario sardo, isolamento "di fatto del tutto illegittimo (la pena dell'isolamento diurno a suo tempo inflitta era di sei mesi per cui è stata scontata a giugno 2019)".

Non è la prima volta che Cesare Battisti protesta per le condizioni di detenzione. Già lo scorso luglio l'ex terrorista aveva presentato un ricorso al Tribunale di Sorveglianza di Cagliari chiedendo che gli venisse revocata la misura dell’isolamento che di fatto gli impedisce di accedere alle cucine e gli impone di consumare il cibo che gli viene consegnato preconfezionato in cella, pietanze che tuttavia sarebbero di scarsa qualità e pregiudicherebbero il suo già precario stato di salute. Il suo legale all'epoca aveva spiegato che "gli altri detenuti di Massama hanno la possibilità di cucinare, mentre lui no, perché è in isolamento e, dunque, non può che servirsi dei cibi preconfezionati che passa la struttura". Battisti aveva ricordato ai giudici della Sorveglianza di essere malato, ribadendo che non si tratta di un capriccio ma di una questione di salute.

L'ex militante dei Pac, Proletari armati per il comunismo, soffre effettivamente di svariate patologie e  avrebbe dovuto scontare l’isolamento solo per sei mesi; la misura tuttavia è ancora in vigore  per carenze strutturali. “Il regime di isolamento per lui è scaduto formalmente il 14 luglio dello scorso anno e, nonostante le nostre richieste, ancora vive di fatto isolato, senza poter fare alcune attività ricreativa né socializzare. A questo si aggiunge il problema dei pasti, perché noi siamo quello che mangiamo e se la qualità del cibo è scarsa, ne va della nostra salute” aveva ricordato l’avvocato.

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