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Caso Lisa Gabriele, sarà riesumata la salma della ragazza morta soffocata

Sarà riesumata in cerca di DNA la salma di Lisa Gabriele, la 22enne trovata morta nelle campagne di Montalto Uffugo (Cosenza), nel 2005. A far riaprire il caso una lettera anonima: “Sono un poliziotto onesto della Stradale. Per troppo tempo sono stato costretto al silenzio dalla paura. Parlo di Lisa Gabriele, morta a 22 anni per la sola colpa di essersi innamorata di un delinquente che veste la mia stessa divisa”.
A cura di Angela Marino
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Sarà riesumata la salma di Lisa Gabriele, la ragazza di 22 anni trovata morta nella sua auto nelle campagne di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, nel 2005. È quanto disposto nell'ambito della riapertura delle indagini sulla morte della giovane di Rose, scattata grazie a un esposto della famiglia e a una lettera anonima. I fatti risalgono al gennaio del 2005, quando Lisa, che da tempo aveva una burrascosa relazione con un uomo sposato, venne ritrovata morta nella sua auto a pochi chilometri da casa. Accanto a lei una bottiglia di alcolici vuota e un blister di psicofarmaci. Letta in maniera superficiale la scena sembrava parlare di un suicidio, ma un esame accurato dei reperti mise insieme alcune gravi incongruenze. La bottiglia, ad esempio, si presentava senza impronte mentre uno strano biglietto, sottoposto a perizia calligrafica rivelò che le frasi scritte da Lisa erano state modificate per alternarne il senso, da altra mano. Anche l'autopsia sul corpo stabilì che la ragazza era morta soffocata e non si era tolta la vita, come suggerito dalla scena.

A completare il quadro del suicidio simulato per nascondere un delitto, arriva poi la lettera di un sedicente agente di polizia stradale che scrive: "Sono un poliziotto onesto della Stradale. Per troppo tempo sono stato costretto al silenzio dalla paura. Parlo di Lisa Gabriele, morta a 22 anni per la sola colpa di essersi innamorata di un delinquente che veste la mia stessa divisa”. "Per non essere lasciata – scrive l'anonimo – Lisa aveva comunicato a lui di essere incinta, si era presentata con un piccolo cuscino sotto i vestiti per simulare la pancia gonfia, ma lui l'ha picchiata così selvaggiamente che la ragazza è stata costretta a recarsi in ospedale, dove è stata accompagnata da una pattuglia della Stradale". "È stata barbaramente uccisa – si legge nella missiva – soffocata con un cuscino come, con un cuscino, Lisa aveva cercato di far credere di essere incinta" conclude. "Mi auguro che Lisa possa trovare giustizia e io quella pace interiore che ho perso in questi anni di silenzio".

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