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Capace di intendere e di volere il 15enne che accoltellò Marta Novello: a processo il 22 novembre

Secondo lo psichiatra Giovanni Battista Camerini, il 15enne che accoltellò Marta Novello a Mogliano Veneto era capace di intendere e di volere al momento dell’aggressione. L’adolescente è chiamato a processo il prossimo 22 novembre. Da chiarire il movente alla base dell’aggressione armata: il giovane ha sempre giustificato il tutto con il tentativo di rapina.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Va a processo il 15enne che il 22 marzo scorso ha accoltellato Marta Novello, studentessa di 26 anni che stava facendo jogging da sola a Mogliano Veneto. Dallo psichiatra Giovanni Battista Camerini è stato dichiarato capace di intendere e di dovere al momento dell'aggressione. Secondo il medico, potrebbe aver risentito di problemi psicologici che però non hanno mai interdetto la sua capacità decisionale. Appare ancora inspiegabile la ferocia usata nei confronti della ragazza che stava facendo jogging da sola. I due non avevano mai avuto contatti approfonditi nonostante fossero vicini di casa. Saluti educati ma superficiali e poi nulla di più: abbastanza comunque da consentire all'adolescente di scegliere la 26enne come vittima. Il 15enne ha sempre giustificato il tutto come un tentativo di rapina. 

Il tribunale dei minorenni di Venezia ha chiuso le indagini e ha disposto per il 15enne il giudizio immediato con l'accusa di tentato omicidio e tentata rapina. L'adolescente è ancora detenuto nel carcere minorile di Treviso. L'accusa è stata confermata anche dopo la perizia psichiatrica disposta dal gip con la formula dell'incidente probatorio. L'udienza è stata fissata per il 22 novembre prossimo. L'avvocato difensore Masseo Scussat dovrà valutare il rito abbreviato che consentirebbe al suo assistito uno sconto di un terzo della pena. Nell'ambito della prima udienza il giudice punta a chiarire ulteriormente il movente dell'aggressione: sembra strano infatti il tentativo di rapina proprio mentre la 26enne faceva jogging. "Impossibile che avesse con sé cose di valore" ha dichiarato l'accusa. Anche l'avvocato del giovane aveva manifestato dubbi a riguardo, sottolineando che la modalità e le circostanze dell'aggressione dovevano essere verificate.

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