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“Buoni spesa solo agli italiani”: il Tribunale di Ferrara condanna il Comune

Il Tribunale di Ferrara ha imposto al comune emiliano di riformulare i criteri e le modalità dei buoni spesa senza le clausole discriminatorie., L’amministrazione locale aveva chiesto anche il permesso di soggiorno di lungo periodo e imposto la priorità a favore dei cittadini italiani. Il sindaco leghista Fabbri parla di attacco a chi paga le tasse e promette “Vado avanti sula mia strada altrimenti i buoni spesa sono a rischio”
A cura di Antonio Palma
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È discriminazione erogare buoni spesa per le persone in disagio economico dando precedenza agli italiani e prevedendo per gli altri il requisito del permesso di soggiorno di lungo periodo. Lo ha stabilito il tribunale di Ferrara condannando il comune emiliano a riformulare i criteri e le modalità di assegnazione dei buoni spesa. Il tribunale ferrarese era stato chiamato a intervenire sul caso da Asgi (Associazione degli studi giuridici sull'immigrazione), L'altro diritto, associazione Umanità e sindacati Cgil, Cisl e Uil che avevano impugnato  la delibera del Comune di Ferrara che fissava i criteri per accedere ai buoni spesa .

Criteri discriminanti per i buoni spesa

La misura era stata voluta dalla Giunta guidata dal leghista Alan Fabbri per sostenere le famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza Coronavirus ma aveva subito scatenato polemiche e raccolto critiche proprio per i criteri che tendevano a escludere gli extracomunitari e a dare precedenza agli italiani. Anziché richiedere i soli requisiti relativi alla condizione di disagio economico e alla domiciliazione nel territorio comunale, infatti, l'amministrazione locale aveva chiesto anche il permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo e un ordine di priorità a favore dei cittadini italiani.

Comune di Ferrara deve riformulare i criteri

Meccanismi che secondo il Tribunale di Ferrara hanno "accertato il carattere discriminatorio della condotta tenuta dal Comune e per esso dalla sua Giunta". I giudici hanno deciso quindi di "ordinare al Comune di riformulare i criteri" senza le clausole incriminate, "consentendo la presentazione di nuove domande, prefissando un termine idoneo e attribuendo ai nuovi richiedenti lo stesso importo attribuito ai primi richiedenti che si trovassero nella stessa condizione, applicando per gli uni e per gli altri i medesimi criteri".

Sindaco Fabbri: "Vado avanti, a a rischio i buoni spesa"

Imposizioni che ovviamente non sono piaciute al primo cittadino ferrarese che attraverso Facebook si è sfogato parlando di "una decisione assurda " e di "un attacco vero e proprio all'Italia e alle categorie di persone che hanno sempre lavorato e pagato le tasse e che mantengono già a proprie spese i richiedenti asilo da troppo tempo". Secondo Fabbri,  la sentenza del Tribunale "mette a rischio i buoni spesa per tantissime famiglie", per questo ha promesso di andare avanti su questa linea. "Non tradirò la fiducia dei miei cittadini. Lo devo ai tanti italiani e stranieri che continuano a non poter mettere un pasto a tavola senza ricevere alcuna risposta dallo Stato" ha concluso Fabbri.

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