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Bruciata dall’ex, il racconto choc di Antonietta: “Ho spento il viso in una pozzanghera”

Maria Antonietta Rositani, la mamma 42enne aggredita col fuoco dall’ex marito Ciro Russo a Reggio, ha raccontato la sua esperienza di orrore e violenza a Storie Italiane. Scioccanti i particolari del racconto: “ho spento il viso in una pozzanghera”, “sentivo il fuoco addosso”. L’ex, Ciro russo, aveva evaso i domiciliari per mettere in atto il suo piano contro la moglie, con cui era in corso la causa per l’affidamento del figlio.
A cura di Redazione
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"Ho spento il viso in una pozzanghera. Mi sono rotolata e ho cominciato a correre, fino ad arrivare in un luogo in cui, la prima cosa che ho fatto è stato specchiarmi. In quello specchio, pur vedendo come ero combinata, mi sono detta ‘Maria Antonietta ce l’hai fatta’. Ho chiamato subito la Polizia perché avevo paura per i miei figli”. È il drammatico e a tratti scioccante racconto di Maria Antonietta Rositani, la mamma 42enne aggredita col fuoco dall’ex marito Ciro Russo, nel giorno in cui si sarebbe dovuta tenere l’udienza per l’affidamento del figlio minorenne. La donna, che resta ricoverata in un letto d'ospedale, è stata intervistata da Eleonora Daniele a Storie Italiane su Rai1, dove ha commentato quanto accaduto quel drammatico giorno.

"Era una persona instabile ma non un pazzo – dice dell'ex – perché un pazzo non fa quello che lui ha fatto a me. Ho visto i suoi occhi e la tranquillità con cui svolgeva il suo piano".  Russo, infatti, era evaso dagli arresti domiciliari, ai quali era sottoposto per maltrattamenti per attuare il suo piano di vendetta nei confronti della ex moglie. “Mi ha speronato la macchina. Mi ha buttato la benzina e mi ha detto ‘muori'. Ho iniziato a sentire il calore delle fiamme. Ho aperto lo sportello della macchina dal lato passeggero, dove c’era lui, e sono scappata. Lui mi ha buttato la benzina sul volto dicendo di nuovo ‘muori’. Io, scappando, ho detto ‘no, vado dai miei figli'. Russo è stato arrestato dopo una fuga di 36 ore dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria, dove sono avvenuti i fatti. È stato rintracciato all’esterno di una pizzeria mentre stava mangiando un trancio di pizza.

“Non mi avrebbe mai permesso di vivere una vita tranquilla e io lo sapevo – ha continuato Maria Antonietta – Era solo una questione di tempo. Ero tranquilla perché ero convinta che da dove si trovasse non potesse farmi del male. Stava in una casa di nemmeno 50 mq, erano in tanti. Mi domando: quella sera hanno dormito tutti profondamente? Ma sarà la giustizia a dirlo”. Pur segnata da questa tragedia, Maria Antonietta,  ha voluto però inviare un messaggio alle altre donne vittime di violenza: “In tutta questa situazione ho iniziato ad avere più fiducia in me stessa e a voler più bene alle persone. Rido spesso con il mio primario, il dottor Maggio, con la dottoressa Angelini che mi fa sentire bella. Rido con i miei familiari, mi coccolano tutti quanti. Difficilmente mi arrabbio. Ho iniziato ad apprezzare le cose belle della vita, la semplicità, e a ricordare l’infanzia. E quindi dico una cosa, non tutti i mali vengono per nuocere”.

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