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Bronte, festa per zia Lucia: sopravvissuta alla Spagnola, sconfigge il Covid e compie 108 anni

Qualche giorno fa la signora Lucia Castiglione, che di recente ha sconfitto il Coronavirus, ha festeggiato ben 108 anni. Il “Residence per anziani San Vincenzo” di Bronte che da qualche anno la ospita ha preparato per lei una torta. La nipote: “La sua longevità è sicuramente un segno della benevolenza divina. Perché mia zia è sempre stata la testimonianza vivente della generosità, dell’altruismo e dell’affetto verso tutti”.
A cura di Susanna Picone
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Dalla pagina Facebook della "Casa di riposo San Vincenzo de Paoli"
Dalla pagina Facebook della "Casa di riposo San Vincenzo de Paoli"

Centootto anni. È il traguardo raggiunto qualche giorno fa da una signora siciliana di Bronte, Lucia Castiglione, che ha festeggiato il suo compleanno insieme agli altri ospiti del “Residence per anziani San Vincenzo”, dove è assistita da 8 anni. Alla ultracentenaria, che nella sua lunga vita ha conosciuto la Spagnola e anche il Covid, da cui è guarita di recente, hanno preparato una torta a forma di 108 con le candeline da spegnere. Nata a Bronte il 23 gennaio 1913, da Gaetano e Anna Castiglione, a 24 anni Lucia ha sposato Nunzio Luca, rimanendone, senza figli, vedova nel 1990. “Per la nostra cara Lucia i traguardi sembrano infiniti, come le difficoltà superate in questi lunghi anni, ma la sua forza e la sua tenacia continuano ad avere la meglio”, si legge sulla pagina Facebook della casa di riposo che la ospita e che ha condiviso le foto della festa per zia Lucia.

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“La sua longevità è sicuramente un segno della benevolenza divina. Perché mia zia Lucia Castiglione è sempre stata la testimonianza vivente della generosità, dell’altruismo e dell’affetto verso tutti”, le parole riportate da La Sicilia della nipote che porta il suo nome. Rimasta vedova senza figlia, Lucia ha dedicato la sua vita proprio ai nipoti. “Se mia zia avesse la forza di descriverci la sua vita non potrebbe che raccontarci quanto sia stata generosa con noi e con gli altri. Lei secondogenita di 3 sorelle e 2 fratelli, non solo ha sempre pensato a tutti noi, ma anche a chi era in difficoltà. A chi dava il pane, a chi le lenticchie, a chi altro. E questo sempre, ogni volta che preparava qualcosa. Una volta, dopo aver riscaldato il forno, ha preso una bella pala di brace viva e a piedi, reggendo con forza quella pala arroventata, ha raggiunto la casa di una vicina che sapeva essere al freddo. Per questo suo essere semplice e gentile tutti le hanno sempre augurato la benedizione di Dio e secondo me Dio li ha ascoltati”, il racconto della nipote.

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E oggi a 108 anni, dopo aver sconfitto anche il Coronavirus, la signora Lucia sta abbastanza bene. È ancora abbastanza lucida, canta ancora “Quel mazzolin di fiori”, recita una poesia di Natale che ha imparato da bambina. “La sua vita è un esempio – così il sindaco Pino Firrarello – testimonianza di quei valori che purtroppo sembrano perduti. Se non ci fosse stato il covid avremmo organizzato una grande festa per celebrare i suoi 108 anni e una vita dedita alla famiglia ed agli altri. Bronte le è riconoscente e fiera di potersi confermare grazie anche a lei paese di centenari e terra di vita sana".

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