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Bologna, morta a 4 anni in ospedale: indagati quattro medici. “Gastroenterite diagnosi errata”

A quattro anni è morta per un’occlusione intestinale non diagnosticata: questo è quanto sostengono i pm che hanno iscritto al registro degli indagati quattro medici del Policlinico di Bologna che nel 2020 avrebbero diagnosticato erroneamente alla bambina una gastroenterite. Per il pm “i medici avevano la possibilità di diagnosticare l’occlusione ed evitare quanto successo”
A cura di Gabriella Mazzeo
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La Procura di Bologna si è espressa sul caso della bimba di quattro anni e mezzo morta il 21 ottobre 2020 all'ospedale Sant'Orsola. I medici indagati diagnosticarono una gastroenterite invece di un'occlusione intestinale e per loro era stato configurato il reato di omicidio colposo. Adesso il pm attesta che i sanitari "avevano la possibilità di diagnosticare l'occlusione intestinale ed evitare quanto accaduto". A quattro anni e mezzo, la bimba è morta tra le braccia della madre per la grave occlusione intestinale che non sarebbe stata diagnosticata.

La bimba era stata dimessa e il giorno dopo i malesseri non l'avevano lasciata in pace. Così era stata ricoverata, ma pochi giorni dopo era morta nonostante l'ospedalizzazione. Il Policlinico si era dichiarato sotto shock per quanto avvenuto, chiarendo di non aver ancora appurato quali fossero le dinamiche che avevano causato il decesso. La Procura ha chiuso gli accertamenti, notificando ai quattro medici indagati l'avviso di fine indagine che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio. Secondo il pm, l'evento poteva essere prevenuto ed evitato tramite la diagnosi di occlusione intestinale.

Per il giudice, si trattava di una disamina facilmente deducibile che avrebbe potuto salvare la vita di una bimba di appena quattro anni. Per questo motivo, ritenendo la diagnosi errata, le autorità hanno iscritto quattro medici al registro degli indagati. Saranno le prossime tappe del procedimento ad attestare ipotesi di reato ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari. "Nel ribadire la massima fiducia nell'Autorità giudiziaria – ha fatto sapere il Policlinico in merito alla vicenda – e la completa disponibilità a collaborare per ogni esigenza, rinnoviamo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia da parte della direzione ospedaliera".

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