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Bimbo ucciso a Perugia, la mamma di Alex in chat con l’amica: “Meglio abortire”

Continuano le indagini sulla morte del piccolo Alex, il bimbo di 2 anni ucciso a Perugia. Mentre è atteso l’arrivo del padre in Italia per martedì quando sarà ascoltato dagli inquirenti, emergono nuovi dettagli scioccanti sulla madre, Katalina Erzsebet Bradacs. In una chat con un’amica il desiderio di abortire: “Siamo oltre le 14 settimane, quindi solo se il feto è malato. Ma purtroppo sarebbe meglio”.
A cura di Ida Artiaco
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Mentre continuano le indagini sulla morte del piccolo Alex, il bimbo di 2 anni ucciso lo scorso 1 ottobre a Città delle Pieve, in provincia di Perugia, il cui cadavere è stato messo sul nastro trasportatore del supermercato Lidl di Po Bandino dalla madre, emergono nuovi particolari proprio sulla donna, che, fermata, finora ha sempre negato il suo coinvolgimento nel caso. Come riporta Il Messaggero, Katalina Erzsebet Bradacs avrebbe scritto in una chat Facebook con un'amica: "Possibilità di abortire? Siamo oltre le 14 settimane, quindi solo se il feto è malato. Ma purtroppo sarebbe meglio". Il contenuto del messaggio, risalente al 2019, è stato reso pubblico dalla stessa Katalina con uno screen, che ha utilizzato anche per commentare le foro postate sui social dal papà del piccolo, Norbert Juhasz. "Come si può chiamare quella persona che mette incinta quella donna che non ama per poi togliergli il bambino? Lo ha confessato proprio oggi. Com’é una persona così?", ha scritto ancora Katalina.

Parole, queste, che sembrano dettate dalla rabbia ma che cambiano del tutto significato alla luce di quanto successo lo scorso 1 ottobre. Il bambino sarebbe arrivato in un momento di crisi tra i due e nelle chat l'amica prova a far ragionare Katalina chiedendole di parlare con l'ex ma lei si rifiuta. Per Norbert, che vive in Ungheria, l'assassinio del bambino faceva parte di un piano ben preciso realizzato dalla madre: "Lo ha eseguito brutalmente. È stato orribile", ha detto in una intervista, aggiungendo: "In gravidanza si tirava pugni in pancia. Ha minacciato di dargli fuoco. Solo per questo avrebbero già dovuto toglierlo a lei. E io ora ho perso il mio tesoro".

Anche per il sostituto procuratore Manuela Comodi, che coordina le indagini dei carabinieri sulla morte di Alex Katalina avrebbe compiuto l’ultimo atto di un piano messo a punto per farla pagare all’ex compagno: uccidere suo figlio con nove coltellate di cui due mortali e inviare poi foto del piccolo senza vita con la frase "non apparterrà a nessuno di noi due, ora". Intanto, martedì arriverà a Perugia il papà del bambino per essere ascoltato dal magistrato per cercare di ricostruire esattamente cosa è successo alla coppia fino al tragico epilogo dei giorni scorsi.

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