Bimbo di 3 anni cade in piscina a Omegna, morto in ospedale dopo giorni di agonia

È morto il bimbo di 3 anni che sabato scorso era stato ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino dopo essere stato trovato dal padre sul fondo della piscina di un bed&breakfast a Omegna, provincia del Verbano-Cusio-Ossola, sul lago d'Orta.
Il decesso è avvenuto nella serata di ieri, martedì 26 agosto. Il bambino, di origine moldava, era stato trasportato nel nosocomio in gravi condizioni ed era stato intubato nel reparto di Rianimazione, respirava solo grazie all'ausilio dei macchinari.
Ora i genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Il piccolo, secondo quanto era stato ricostruito dai Carabinieri subito dopo il fatto, con l'aiuto anche di un interprete per dialogare con i familiari, era caduto nella piscina mentre giocava insieme ad altri bimbi.
Stando a quanto appreso, la famiglia moldava si trovava in vacanza a Omegna in visita ad alcuni parenti che alloggiavano nella stessa struttura ricettiva. Mentre i genitori erano a tavola, i bimbi si erano allontanati per giocare ed erano stati momentaneamente persi di vista dagli adulti.
Quando erano tornati, i familiari si erano accorti che uno di loro non c'era più: immediatamente erano scattate le ricerche, dentro e anche fuori dal b&b. Poi il padre aveva notato il figlio sul fondo della piscina, si era tuffato e l'aveva tirato fuori dall'acqua.
Il battito cardiaco del bambino si era fermato ed era ripartito grazie all'intervento dell'equipe medica dell'elisoccorso. Ad aggravare le sue condizioni sarebbe stato il tempo trascorso sott'acqua prima del ritrovamento. Anche se non è chiaro esattamente quanti minuti sia rimasto in arresto cardiocircolatorio.
Per giorni il piccolo ha lottato tra la vita e la morte. Nonostante gli sforzi compiuti dai sanitari per salvarlo, si è spento in ospedale nella notte.
Sul caso la Procura di Verbania ha aperto un fascicolo d'indagine. La pubblica ministero Laura Carrera ha disposto l'autopsia medico legale, che, a quanto si apprende, sarebbe già in corso. Verrà inoltre nominato un consulente tecnico, incaricato di approfondire gli aspetti relativi ai requisiti tecnici della piscina.
La piscina, stando alle prime risultanze, non era presidiata da un bagnino. Tale figura, date le dimensioni ridotte della vasca, che dalle prime informazioni raccolte sarebbe inferiore a 100 metri quadri, non sarebbe comunque risultata obbligatoria.
Su questi aspetti si stanno concentrando i Carabinieri, i cui accertamenti partiranno dalla misurazione di profondità e superficie della piscina e dalla verifica dei regolamenti.
In materia di sicurezza delle piscine delle strutture ricettive come i b&b, ogni regione adotta norme differenti, e quella piemontese prevede che in piscine di profondità inferiore a 1,4 metri non sia obbligatoria la presenza di un assistente bagnanti.
Gli inquirenti sono al lavoro per verificare il rispetto del regolamento e per accertare se, all'interno della struttura, vi fosse personale in grado di intervenire prontamente in caso di necessità.
"Mi viene difficile ricostruire i fatti come sono andati: non ero presente al momento dell'incidente, quando sono arrivato nella struttura, dopo essere stato avvertito, c'erano già l'ambulanza e l'elisoccorso", ha raccontato il titolare del bed and breakfast.
"Il bambino e la sua famiglia non avevano soggiornato qua – ha aggiunto il titolare -. Erano ospiti di parenti che avevo in struttura. Erano venuti a trovarli, li ho visti quando sono arrivati".
Dopo l'accaduto, "un Carabiniere ha sentito il papà del bambino e due ospiti, mentre la mamma è andata in elicottero con il figlio verso l'ospedale. Capisco il dolore della famiglia".