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Bari, bimbo morto nella sua stanza: “Nessun collegamento con giochi online”

Da una prima verifica informale sui dispositivi elettronici non emergerebbero elementi che colleghino l’episodio a giochi online o a social. Continuano gli accertamenti per la morte del bimbo di nove anni trovato senza vita nella sua stanza dalla famiglia, a Bari. Per gli inquirenti l’indagine per istigazione al suicidio rappresenta, però, un atto dovuto per svolgere i necessari accertamenti tecnici.
A cura di Angela Marino
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"Da una prima verifica informale sui dispositivi elettronici non emergerebbero elementi che colleghino l'episodio a giochi online o a social". Queste, come riporta ANSA, le primissime conclusioni degli investigatori sulla morte del bimbo di nove anni scoperta ieri a Bari, nell'abitazione di famiglia. Secondo le informazioni emerse la Procura di Bari avrebbe formalmente aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti, solo come atto dovuto, in quanto non vi sarebbero, al momento, evidenze del farro che l'episodio sia collegato a giochi online o social. L'ipotesi di reato formalizzata dai magistrati è un atto dovuto per disporre i necessari accertamenti tecnici. Nelle prossime ore sarà conferito al medico legale Antonio De Donno l'incarico per l'autopsia.

La morte del bimbo è stata inevitabilmente collegata, nella percezione comune, a quella della piccola Antonella Sicomero, la bambina di dieci anni deceduta a Palermo per le conseguenze di uno strangolamento prolungato. Per la morte della piccola si ipotizza la partecipazione a una sfida social, la blackout challenge, un'ipotesi che attende ancora conferme dalla perizia sul telefonino che la piccola aveva portato con sé in bagno quando si è strangolata con la cinta dell'accappatoio. I tecnici stanno lavorando per entrare nel dispositivo il cui accesso è regolato da una password che Antonella aveva cambiato di recente. Intanto, l'autopsia sul corpo della bimba ha confermato che la morte è sopraggiunta per le conseguenze di una prolungata asfissia. Angelo Sicomero e sua moglie, i genitori della piccola, hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Altri quattro bambini hanno avuto una chances di una vita sana grazie alla decisione dei congiugi Sicomero. "Antonella avrebbe voluto così", hanno spiegato.

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